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Presa a sputi in faccia: “Mi credeva ebrea”. Succede a Roma a pochi passi dal Ghetto

ROMA - "Un tizio, con croce uncinata sul braccio, mi si avvicina e mi sputa in faccia. Probabilmente lo ha

Pubblicato:26-01-2019 10:39
Ultimo aggiornamento:26-01-2019 10:39

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ROMA – “Un tizio, con croce uncinata sul braccio, mi si avvicina e mi sputa in faccia. Probabilmente lo ha fatto perché avevo una borsa di tela del corso di yiddish fatto a Tel Aviv. Prove di antisemitismo. Che schifo”. È questo il resoconto che Alessandra Veronese, professoressa dell’Università di Pisa in visita nella Capitale, scrive sui social.

Il fatto, racconta la prof sulla sua pagina Facebook, è successo a Largo di Torre Argentina, a Roma, a pochi passi dal ghetto ebraico.

“Io sono rimasta così allibita che non ho neppure reagito”, spiega. “Ero andata ai Carabinieri per denunciare. Mission impossible: avrei dovuto sapere che il posto giusto stava a piazza Farnese”, dice spiegando che la denuncia è stata presentata “alla Digos. Ora vediamo se il simpatico antisemita di Largo di Torre Argentina riescono a pizzicarlo. Siccome ci sono telecamere di sorveglianza forse il tipo lo individuano”. 


E la prof conclude: “Non credete che io smetta di andare in giro con la mia borsina di tela”.

Piena solidarietà dal CdA dell’Ateneo alla professoressa

Il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa esprime preoccupazione e sdegno e invita a intervenire con fermezza per arginare l’imbarbarimento che, proprio alla vigilia del Giorno della Memoria, si sta esprimendo in diversi modi nel nostro Paese. Si legge in un comunicato.

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