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Pd, Grasso: “Nessuna intenzione di aderire al manifesto di Calenda”

ROMA - "Vista la stima che nutro per Calenda voglio rassicurarlo: non aderirò al suo manifesto”. Così Pietro Grasso, senatore

Pubblicato:26-01-2019 09:52
Ultimo aggiornamento:26-01-2019 09:52
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ROMA – “Vista la stima che nutro per Calenda voglio rassicurarlo: non aderirò al suo manifesto”. Così Pietro Grasso, senatore di Liberi e Uguali, in un editoriale sul Fatto Quotidiano, che prosegue: “Un fronte indistinto che lui definisce liberal-democratico in una competizione proporzionale sarà facile bersaglio della propaganda gialloverde, facendo loro il regalo di trasformare le elezioni europee in un referendum sull’Europa”.

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Poi, aggiunge: “Calenda ripete ‘no a Leu’, eppure tra i promotori c’è Enrico Rossi, fondatore di Mdp, che con altri ha dato vita a LeU. Sostiene poi che debba essere escluso chi cerca alleanze nazionali con Lega o M5S. LeU non ha questa intenzione, ma ritengo sia stato un errore politico grave non avviare dopo le elezioni un dialogo col M5S: per vedere le carte di un possibile bluff e per non consegnare larga parte di elettorato grillino alla Lega, come è avvenuto (stessa posizione di Martina, altro entusiasta firmatario)”.

Continua: “Calenda denuncia le diseguaglianze e invoca nuove politiche per la crescita e lo sviluppo, ma avendo avuto ruoli importanti negli anni, dal sostegno all’agenda Monti ai successivi incarichi, l’autocritica non basta ad assegnare patenti di novità, eventualmente di trasformismo”. Per il senatore Grasso occorre “una radicale trasformazione dell’Unione, a partire dal modello intergovernativo e dalla revisione dei trattati. Il primo obiettivo è un welfare comunitario”.


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