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VIDEO | Violenza sulle donne, Meloni: “Sarò definita razzista ma l’incidenza maggiore è da persone immigrate”

La premier a Donna Moderna: "Una volta, la violenza sulle donne era spesso legata a un senso di superiorità maschile. Oggi sembra derivare più da una debolezza"

Pubblicato:25-11-2024 15:54
Ultimo aggiornamento:26-11-2024 12:31

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ROMA – “È un tema su cui mi sono molto interrogata”, esordisce la premier Giorgia Meloni, parlando a Donna Moderna della tragica costanza del numero di femminicidi in Italia. “Abbiamo una legislazione importante, migliorata anche dal nostro Governo con una legge approvata all’unanimità lo scorso anno. Tuttavia, le norme e le risorse non bastano: la vera sfida è di carattere culturale.”

Secondo Meloni, il fenomeno richiede un’analisi più approfondita: “Una volta, la violenza sulle donne era spesso legata a un senso di superiorità maschile. Oggi sembra derivare più da una debolezza. È un’evoluzione delle motivazioni che dobbiamo studiare, per capire perché questo fenomeno persiste nonostante l’evoluzione della società.” La premier sottolinea l’importanza di un dialogo senza divisioni ideologiche: “Solo affrontando il tema senza stereotipi possiamo trovare soluzioni efficaci.”

“VIOLENZA E IMMIGRAZIONE: L’INCIDENZA MAGGIORE DA PARTE DI PERSONE IMMIGRATE”

Meloni ha anche affrontato il tema della sicurezza nelle città, evidenziando il legame tra la violenza sulle donne e l’immigrazione illegale: “Adesso verrò definita razzista, ma l’incidenza maggiore, purtroppo, nei casi di violenza sessuale è da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente. Quando non hai niente, si produce una degenerazione che può portare a situazioni estreme.”


Secondo la premier, il contrasto all’immigrazione illegale è cruciale: “Abbiamo visto come questa dinamica incida. È un lavoro che richiede un approccio forte e securitario: garantire la presenza delle forze dell’ordine e pene certe per chi commette reati.”

“LAVORO E INDIPENDENZA ECONOMICA: LA VERA CHIAVE DELLA PARITA'”

Meloni sottolinea i progressi del suo Governo nell’incrementare l’occupazione femminile: “Abbiamo raggiunto il massimo storico, con oltre 10 milioni di donne occupate, molte delle quali con contratti stabili a tempo indeterminato.” Tra le misure introdotte, incentivi per l’assunzione di donne, soprattutto al Sud, e risorse per la decontribuzione delle mamme lavoratrici.

“La vera parità è nella possibilità di scegliere e realizzarsi”, ribadisce. “Stiamo lavorando per rimuovere i condizionamenti che impediscono alle donne di competere ad armi pari.” Tra le iniziative, l’aumento degli asili nido, l’assegno unico rafforzato e il congedo parentale retribuito all’80% per entrambi i genitori: “Non vogliamo obblighi, ma opportunità concrete che permettano alle famiglie di autodeterminarsi.”

“FORMAZIONE E SICUREZZA PER COMBATTERE LA VIOLENZA DI GENERE”

Un altro punto cruciale è la formazione delle forze dell’ordine e dei magistrati: “È fondamentale che chi tratta casi di violenza sia formato adeguatamente, considerando la complessità emotiva e psicologica delle vittime.” Meloni cita i progressi compiuti grazie a leggi recenti, ma ribadisce la necessità di lavorare su tutti i fronti, dalle scuole alle forze dell’ordine.

“RISORSE AI CENTRI ANTIVIOLENZA: RADDOPPIATI I FONDI MA SERVE PIU’ RAPIDITA'”

Meloni evidenzia gli sforzi del Governo per supportare i centri antiviolenza: “Abbiamo quasi raddoppiato le risorse già nella prima legge finanziaria e lanciato una campagna importante per il numero antiviolenza. Sappiamo che le risorse non bastano mai, ma cercheremo di fare di più.”

Tuttavia, la gestione delle risorse resta una sfida: “Purtroppo le tempistiche di erogazione dipendono dalle Regioni. Stiamo lavorando per armonizzare le normative e semplificare i processi, ma servono sforzi congiunti per garantire un sostegno tempestivo alle vittime.”

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