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L’inchiesta di dieci giornaliste sullo Stato che toglie i figli alle madri

Il libro, edito dal gruppo Dire - Edizione Scientifiche Magi, a dicembre nelle librerie

Pubblicato:25-11-2022 10:52
Ultimo aggiornamento:25-11-2022 10:56
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ROMA – “Senza madre. Storie di figli sottratti dallo Stato” è il libro nato da un lungo lavoro di inchiesta giornalistica sul fenomeno dei prelevamenti dei minori nell’ambito delle separazioni che seguono a denunce di violenza domestica da parte delle donne. In questo girone dantesco di tribunali, archiviazioni, perizie, servizi sociali, case famiglia finiscono le mamme e i loro figli, colpiti dalle perizie che certificano l’ormai sconfessata teoria dell’alienazione parentale. Clelia Delponte, Franca Giansoldati, Flavia Landolfi, Silvia Mari, Assuntina Morresi, Monica Ricci Sargentini, Nadia Somma, Paola Tavella, Emanuela Valente e Livia Zancaner le dieci autrici che hanno messo a frutto le loro ricerche sul campo, lo studio, gli innumerevoli casi di cui hanno scritto immortalando la fotografia di un fenomeno che va ben oltre la punta dell’iceberg di Bibbiano. Lo pubblica la casa editrice Edizione Scientifiche Magi del gruppo Dire e arriva nelle librerie e nei circuiti di vendita online a dicembre. La prefazione è a firma di Francesca Ceroni, sostituta procuratrice della Repubblica presso la Corte di Cassazione, mentre la postfazione è a cura della giornalista Monica Lanfranco.

senza madre

Il testo affronta il massacro culturale del concetto della maternità, i casi di cronaca più eclatanti che hanno visto figli strappati a mamme divenute icone di una battaglia nelle aule di giustizia e nelle piazze, e bambini martiri del tragico fenomeno dei figlicidi. Non mancano disamine più tecniche sulla cronaca, sull’uso strumentale e giuridico della psicologia nelle aule di giustizia, sulle recenti sentenze europee o di Cassazione che hanno condannato pratiche e decisioni dei Tribunali italiani che hanno portato mamme e figli a subire traumi, separazioni laceranti, incontri protetti.

Le autrici, giornaliste impegnate in prima linea, con questo lavoro editoriale inedito lanciano un durissimo attacco alla violenza istituzionale subita da chi si rivolge allo Stato per chiedere aiuto e protezione, per sé e per i propri figli, e ne riceve in cambio anni di persecuzione giudiziaria. Un’opera destinata a far discutere che vuole riportare la maternità e il femminile a quel ruolo sociale culturale e pubblico di primo piano che sempre più spesso viene negato. Pagine di storie che documentano reiterate violazioni di diritti umani inalienabili e che tutte le autrici hanno scelto di dedicare alle loro madri.


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