NEWS:

Nei Tesco inglesi scritte anti-taccheggio in rumeno. E scoppia la polemica

Iolanda Costide, rappresentante per la diaspora in Gran Bretagna, ha scritto una lettera alla catena di supermercati, accusandoli di “fare profilazione su base etnica“

Pubblicato:25-11-2020 16:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:38
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

di Brando Ricci

ROMA – Un messaggio ‘anti-taccheggio’ apparso nel nord dell’Inghilterra in un supermercato della catena Tesco, la più grande d’Europa, scritto in lingua rumena. È il punto di partenza di un dibattito che ha coinvolto attivisti della diaspora e giornalisti. Con pure l’intervento del governo della Romania, che hanno definito la scelta discriminatoria e condiscendente verso uno stereotipo razzista.

Il cartello all’origine delle polemiche, rimosso, era stato fotografato da una delle oltre 400.000 persone che compongono la comunità di origini rumene nel Regno Unito. Iolanda Costide, rappresentante per la diaspora in Gran Bretagna del Partidul National Liberal (Pnl), ha scritto una lettera a Tesco, lamentando un comportamento che equivarrebbe “a fare profilazione su base etnica“. La notizia è stata rilanciata da media sia rumeni che della diaspora. Con un comunicato pubblicato dal quotidiano Adevarul, ha preso posizione anche il ministero degli Esteri di Bucarest. Questi messaggi, si legge nella nota, “non riflettono la vera immagine della nostra comunità nel Regno Unito, che contribuisce in modo concreto allo sviluppo della società ed economia britanniche”.


LEGGI ANCHE: Il ‘Manifesto’ di Papa Francesco contro mercato, proprietà privata, razzismo e populismo

Stereotipi rispetto alla comunità rumena erano stati rilanciati spesso nel Regno Unito nei mesi precedenti al referendum sull’uscita dall’Unione Europea, nel 2016, anche da politici come Nigel Farage, che all’epoca era uno dei principali promotori della Brexit.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it