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Le scritte femministe tingono di rosa il centro di Bologna

Il collettivo 'Non una di meno' scrive "Sciopero" davanti a Confindustria, mentre 'Mujeres Libres' ha seminato striscioni contro il patriarcato

Pubblicato:25-11-2020 14:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:38
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BOLOGNA – Nella Giornata internazionale contro la violenza maschile verso le donne, il movimento femminista Non una di meno ha iniziato la sua ‘celebrazione’ lasciando un messaggio davanti alla sede di Confindustria a Bologna. Le attiviste questa mattina hanno scritto sulla strada in via San Domenico a caratteri cubitali fucsia “Sciopero”, “la pratica che il movimento ha adottato fin dalla sua nascita contro la violenza patriarcale, razzista e neoliberista in tutte le sue forme: economica, sociale e istituzionale”.









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CONFINDUSTRIA COME SIMBOLO DEL PROFITTO

“Confindustria- spiegano le attiviste- è il simbolo di chi in questi mesi ha continuato a sacrificare la salute in nome dei profitti, ovvero della continuità di un sistema di sfruttamento che è causa stessa di questa pandemia, opponendosi apertamente alle chiusure e ai controlli sulle aziende necessari al contenimento dei contagi”. Per le attiviste sono “soprattutto le donne, in particolare migranti, a svolgere quei lavori ritenuti oggi più che mai essenziali, nelle imprese multiservizi, nella scuola, nella sanità, nei servizi sociali e nelle case. Non è dunque un caso se quasi il 70% di tutte le denunce di infortunio da Covid segnalate all’Inail siano state fatte da donne, molte delle quali di origine straniera”.


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Proprio per questo, da questa mattina le attiviste di Non una di meno sono in presidio all’Interporto, di fronte ai cancelli della Yoox, “a sostenere le lavoratrici migranti che stanno scioperando contro l’imposizione di ritmi di lavoro estenuanti“. La giornata del collettivo femminista proseguirà alle 17.30 per un presidio in piazza dell’Unità per “gridare tutte assieme: se ci fermiamo noi, si ferma il mondo”.

GLI STRISCIONI CONTRO IL PATRIARCATO

Le scritte fucsia non sono però le uniche che sono comparse oggi in città. “Tornando a casa voglio sentirmi libera, non coraggiosa”; “Il dolore di una è la rabbia di tutte”, “Non dite a noi come vestirci, dite a loro di non stuprarci”. Sono solo alcune delle frasi che si possono leggere passeggiando, scritte su sei striscioni affissi nella notte dal collettivo Mujeres Libres, in occasione della Giornata internazionale della violenza contro le donne. “Oggi, 25 novembre, è una giornata di lotta” e per questo “abbiamo deciso di contaminare lo spazio che attraversiamo quotidianamente con messaggi di rabbia”, rivendica il collettivo femminista sui social.

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“Ogni giorno lottiamo contro la violenza patriarcale, una piaga ulcerante che condiziona le nostre vite e quelle di tantissime altre soggettività. La violenza di genere si palesa in maniere molto diverse, in casa, sul lavoro, nelle istituzioni, nelle scuole e spesso è mascherata. La nostra militanza si impegna a scovare queste forme di violenza occultate, saperle riconoscere e combattere in ogni ambito della nostra vita, in ogni frangente”, si legge nel post di Mujeres Libres Bologna.













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MALACONSILIA ALZA LA VOCE SUL WEBINAR

Intanto, questa mattina il collettivo Malaconsilia, che gestisce uno sportello di ascolto contro le molestie in ambito universitario ha ‘alzato la voce’ nel webinar organizzato dalla Città metropolitana di Bologna, che le ha ospitate. “Il 30 novembre il nostro spazio probabilmente chiuderà le porte e non si sa per quanto ancora- spiegano Silvia Mazzaglia e Noemi Di Iorio della Malaconsilia- l’Università di Bologna non ha rinnovato il bando di comodato d’uso di spazi universitari per le associazioni studentesche”. Le attiviste credono che “proprio per la crisi che stiamo vivendo sia necessario ribadire la centralità di questi spazi”.

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