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Gli studenti di Milano protestano: “La dad? Vogliamo il wi-fi in classe e bisogna formare i prof”

In piazza con loro anche la preside del Bottoni: chiede "di riaprire almeno un giorno prima dei bingo. Gli studenti oggi stanno spiegando bene le loro priorità, io dal canto mio chiedo di riaprire in sicurezza, e il prima possibile"

Pubblicato:25-11-2020 09:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:38
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https://www.youtube.com/watch?v=G2IWcYWF3RE&feature=youtu.be

MILANO – Wi-fi in tutte le classi e formazione ai docenti che arrancano di fronte alle nuove modalità educative imposte dalla didattica a distanza. Sono queste le principali richieste avanzate al premier Conte dai rappresentanti studenteschi di 12 istituti superiori di Milano contro la didattica a distanza e per il ritorno alla lezione in presenza e in sicurezza. Cuore della protesta il Liceo Bottoni di Milano, dove stamane gli studenti hanno svolto la didattica a distanza di fronte alla sede dell’istituto.

“Serve dare priorità alla scuola e investire su tanti aspetti, dai trasporti all’edilizia scolastica”, dice Loris Scivoletto, rappresentante d’Istituto del Bottoni. Insieme ai rappresentanti di altre dodici scuole milanesi, dal Manzoni al Berchet, dal Carducci all’Einstein, Scivoletto ha firmato una lettera indirizzata- oltre al premier Conte- al ministro all’Istruzione Azzolina, al presidente della Regione Lombardia Fontana e al sindaco di Milano Sala in cui vengono sottolineati quattro punti dirimenti sia in relazione alla Dad che al ritorno in presenza. 


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Si parte dalla “diminuzione sistematica dell’unità didattica, per il troppo tempo che si passa davanti al computer”, per arrivare alla “creazione di corsi formativi per i nostri docenti, affinché ci riescano ad offrire lezioni consone a questo tipo di didattica”. Inoltre, si chiede di attuare “un piano per incrementare le reti wifi scolastiche, i mezzi di trasporto e il controllo dell’effettivo scaglionamento delle entrate negli istituti”. Infine, “una particolare attenzione per le quinte che quest’anno dovranno affrontare una prova di maturità a seguito di un anno che si prospetta pieno di vicissitudini”. Presente all’iniziativa anche la preside del Bottoni, Giovanna Mezzatesta: “I ragazzi sono arrabbiati per esser stati dimenticati. In estate abbiamo fatto un lavoro importante interno, in mancanza invece di un lavoro esterno su temi quali trasporti o tracciamento”. La dirigente scolastica chiede “di riaprire almeno un giorno prima dei bingo. Gli studenti oggi stanno spiegando bene le loro priorità, io dal canto mio chiedo di riaprire in sicurezza, e il prima possibile. Anche se la mia vera paura è una terza ondata, che tra piste da sci e appunto sale bingo abbia il risultato di tenere ancora chiusa la scuola superiore”.

 

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