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VIDEO | Mose, Brugnaro: “Va finito ma non basta, servono muri e pompe”

"Per i punti bassi della città, che vanno sotto acqua a 115, 120 centimetri, servono dei muretti. Il Mose non può risolvere quei problemi", dice il sindaco di Venezia

Pubblicato:25-11-2019 14:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:39

LUIGI BRUGNARO
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VENEZIA – “Oggi ho visto il commissario del Mose, l’architetto Spitz, che conoscevo, e l’ho vista bella determinata a fare un check up, che è quello che le ho chiesto e che chiederò domani al Comitatone. Vogliamo sapere tutto del Mose per spiegarlo alla popolazione“. Così il sindaco di Venezia e commissario delegato all’emergenza Luigi Brugnaro, oggi all’auditorium della Città metropolitana di Venezia per illustrare il procedimento con cui imprese e cittadini possono presentare domanda di rimborso dei danni subiti in seguito all’acqua alta del 12 novembre.

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“Servono dei muretti per i punti bassi della città”

“Non possiamo solo parlare di paratie e di gestione del Mose, che faremo senz’altro”, avverte però Brugnaro. “Dobbiamo parlare anche di tutto il resto, di tutti quelli che sono i punti bassi della città, che vanno sotto acqua a 115, 120 centimetri. Il Mose non risolve quei problemi“. E quindi “dobbiamo tirar su dei muretti e mettere delle pompe, così in qualche modo isoliamo quelle aree, e secondo me la cosa è fattibile”, prosegue Brugnaro, che ipotizza un marginamento con muretti di tutta l’area di Castello, che si dovrebbe però accompagnare all’installazione di pompe sulle rive, magari nascoste nel suolo, di paratie mobili in corrispondenza degli imbarcaderi, e valvole per evitare il ritorno delle fognature.


Insomma, un’evoluzione di quanto pensato a Pellestrina, dove però il muretto è stato fatto troppo basso, 140 centimetri, e non abbastanza resistente, mancano le paratie nelle necessarie aperture nel marginamento e le pompe previste per svuotare l’area nei casi in cui comunque l’acqua entra non sono funzionanti. Il commissario Elisabetta Spitz è sembrata “ricettiva anche rispetto al fatto che (quelle di Pellestrina, ndr) sono opere del Mose, e pertanto rientrano nei finanziamenti che intanto si possono utilizzare”, conclude il sindaco.

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