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ROMA – “Dire non cambiamo una virgola della manovra è una provocazione, non è saggezza”. Perchè a Renzi e Gentiloni sono stati concessi 30 miliardi di flessibilità? “Perchè allora si era trattato, stavolta si è minacciato”. Così l’ex premier Romano Prodi, intervistato da Lucia Annunziata a 1/2 in più, commenta la bocciatura di Bruxelles.
“Gli scogli si possono superare- continua- ma non è possibile una radicalizzazione continua per ogni episodio, bisogna stare alla scrivania per lavorare e fare i conti, non è con la esasperazione continua che si risolvono i problemi del paese”, sottolinea il professore.
“Gli insulti non sono tollerabili in politica- insiste il Professore- serve coerenza, la politica deve dare un messaggio che viene capito, questa è la saggezza,
non siamo in rapporti di normalità perchè ogni giorno ci sorprende una dichiarazione”. Comunque, osserva, “prima delle elezioni europee non ci sarà nessuna decisione”.
Infine Prodi ammette che era “convintissimo” che tra governo e Ue si sarebbe trovato un accordo “al 2% di deficit, andava bene a tutti”, conclude.
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