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Rifiuti, Rapporto WEEE: “Il 65% dei Raee è smaltito male o esportato fuori dall’Ue”

Secondo uno studio effettuato da Unu, nei 41,8 milioni di tonnellate di Raee che vengono buttati ogni anno nel mondo, ci sono sostanze tossiche come piombo (2,2 milioni di tonnellate), batterie (300mila tonnellate), mercurio, cadmio, cromo e gas ozono-lesivi, che possono essere dannosi anche per la salute umana.

Pubblicato:25-11-2015 12:12
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:37

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raeeROMA – Dei 9,5 milioni di tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) totali generati in Europa nel 2012, il 65% – 6,2 milioni di tonnellate – vengono esportati oppure smaltiti in maniera ambientalmente non corretta. Solo il restante 35% viene intercettato dai sistemi ufficiali di raccolta e di riciclo, circa 3,3 milioni di tonnellate. Questo e’ quanto emerge dalla ricerca sul mercato dei Raee, dal titolo ‘Countering Waste of electrical and electronic equipment- Weee illegal trade’, presentata oggi a Roma da Pascal Leroy, segretario generale del Weee Forum, durante un workshop organizzato da Ecodom e Remedia. L’indagine e’ durata circa due anni ed e’ stata finanziata dalla Comunita’ europea e realizzata dal Weee Forum insieme, tra gli altri, a Interpol e United Nations University (Unu).

Lo studio stima che la maggior parte dei Raee in Europa, 4,7 milioni di tonnellate, viene gestita in maniera scorretta o commercializzata illegalmente all’interno dell’Unione europea, fatto che genera, tra l’altro, una seria perdita per l’industria legale del riciclo, stimata tra gli 800 e i 1.700 milioni di euro l’anno. Sono invece 750 mila le tonnellate di Raee che finiscono nella raccolta indifferenziata, mentre le restanti 1,3 milioni di tonnellate vengono esportate al di fuori dell’Europa. Tutto questo produce un enorme danno ambientale. Secondo uno studio effettuato da Unu, nei 41,8 milioni di tonnellate di Raee che vengono buttati ogni anno nel mondo, ci sono sostanze tossiche come piombo (2,2 milioni di tonnellate), batterie (300mila tonnellate), mercurio, cadmio, cromo e gas ozono-lesivi, che possono essere dannosi anche per la salute umana.

Sul fronte della criminalita’, lo studio rileva che alla gestione scorretta dei Raee sono connessi casi di frode, evasione fiscale e riciclaggio di denaro, evidenziando il collegamento tra reati ambientali e finanziari. Tra le proposte presentate per rendere piu’ efficace la lotta al traffico illegale di Raee, la creazione di un ‘Operational intelligence management system’, in grado di accrescere la conoscenza comune sui rischi collegati, e una ‘National Environmental security task force (Nest)’, finalizzata ad applicare le leggi a livello nazionale e internazionale.


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