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Roma. Concessione ‘Casina San Vitale’ a parrocchia, fumata nera

Trombetti: "Progetto meritorio ma dobbiamo approfondire i criteri della custodia"

Pubblicato:25-10-2024 13:25
Ultimo aggiornamento:25-10-2024 13:25

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ROMA – Tutto rimandato a data da destinarsi, probabilmente già a partire dalla prossima settimana. La Commissione VII – Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale, riunita questa mattina per pronunciarsi sulla ‘Concessione in favore della Parrocchia San Vitale e Compagni Martiri dell’unità immobiliare di proprietà capitolina denominata ‘Casina di San Vitale’, in via Nazionale 194, per favorire il recupero dell’immobile da destinarsi ad attività sociali-assistenziali-caritatevoli, nonché accoglienza dei pellegrini‘, non ha infatti raggiunto un accordo sul futuro dell’immobile annesso al Palazzo delle Esposizioni, aderente proprio alla parrocchia di San Vitale e Compagni Martiri.
Fumata nera, dunque, sul futuro dello spazio che Roma Capitale intende dare alla chiesa per i prossimi 6 anni a titolo gratuito. “Nel 2023- ha ricordato la dirigente Dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale, Silvia Romano– la parrocchia ha presentato un’istanza di progetto in relazione a un’attività di assistenza e ausilio a persone in difficoltà, persone bisognose, soggetti anziani, nonché come un presidio a favore dei pellegrini che arriveranno a Roma in occasione del Giubileo. Si tratta dunque di un’attività sociale e assistenziale“.
Romano ha poi informato che “alla parrocchia abbiamo dato temporaneamente una custodia di questi spazi, 122 metri quadrati, anche al fine di evitare occupazioni e vandalizzazioni degli stessi. Ripeto: si tratta esclusivamente di una consegna in custodia“.
Dunque, un locale a oggi in custodia, data lo scorso aprile, ma non in uso alla parrocchia. Il presidente della Commissione VII – Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale, Yuri Trombetti, si è rivolto ai presenti. “Il progetto non prevede la parte ricettiva, vero? Siamo certi- ha domandato- che la struttura non ospiti turisti o stranieri?”.
“Nella progettualità- lo ha rassicurato Romano- non si è mai menzionata una attività di bed and breakfast o di ospitalità di pellegrini. È piuttosto inteso come accoglienza di pellegrini ma che non prevede vitto e alloggio“.
Tutto risolto quindi? Non proprio. “Non menzionato- ha tenuto a precisare la presidente della Commissione V – Politiche Sociali e della Salute di Roma Capitale, Nella Converti– non vuol dire non permesso o vietato. Vorrei inoltre capire se nella struttura verrà svolta un’accoglienza 24 ore su 24, perché vi sono diverse tipologie di servizio che possono essere messe in campo per i senza dimora. Vorrei inoltre capire la capienza dell’immobile e la tipologia di progetto che si andrà a fare”.
“Noi- ha aggiunto- siamo per una accoglienza tutto l’anno e che dia la maggiore dignità e possibilità di inclusione e di percorsi attivi di politiche sociali per le persone”.
“Sappiamo bene- le parole della consigliera Tiziana Biolghini– che le persone che hanno vissuto per anni in strada hanno tante di quelle fragilità psicosociali che meritano una tipologia di accoglienza che sia la più personalizzata possibile, perché ci si ammala a livello mentale oltre che a livello fisico. Ecco perché, rispetto alla futura assegnazione di questo spazio è fondamentale capire bene che vi sia il vincolo chiaro che non può essere usato per l’ospitalità di pellegrini”.
“L’immobile- ha tenuto a precisare Trombetti- non può essere in alcun modo usato come struttura ricettiva in vista del Giubileo. Mi è però stato riferito che la parrocchia, viva Dio, è proprio il caso di dirlo, svolge già una simile meritoria attività di accoglienza e assistenza alle persone più deboli. Approfondiremo meglio la vicenda e definiremo bene i contorni di questo affidamento“.
“Non ho alcun problema a votare questa delibera- ha concluso- ma credo sia meglio rimandare alla prossima settimana per definire al meglio i criteri di questa custodia”.

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