NEWS:

Ambra scherza sulla story della ministra Bernini con ‘T’appartengo’: “Non l’avrei rimossa”

Virale la mossa social nel giorno del giuramento del governo Meloni

Pubblicato:25-10-2022 14:28
Ultimo aggiornamento:25-10-2022 15:30

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Almeno una volta nella vita, chiunque ha canticchiato ’T’appartengo’ di Ambra Angiolini. In questi giorni, il brano – esploso ai tempi di ‘Non è la Rai’ – è tornato virale grazie alla ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la quale ha inserito uno spezzone della canzone in una storia social per raccontare il giuramento del governo Meloni davanti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Pochi secondi, sottolineati dalla scritta in maiuscolo: “Adesso giura”. La storia, dopo il conseguente polverone social, è stata eliminata e di questo Ambra se ne rammarica.


“Mi sono molto dispiaciuta per la storia cancellata, mi hanno insegnato che una volta che fai un guaio lo devi tenere lì”, scherza alla vigilia dei Live di X Factor 2022, in partenza il 27 ottobre su Sky Uno e Now.

LEGGI ANCHE: X Factor 2022, alla vigilia dei Live la favorita è Linda: “Prematuro dirlo”

“Mi è dispiaciuto non aver messo gli avvocati da piccola per avere dei soldi da quella canzone perché continuano ad usarla tutti ed è interessante. Potevo comprarmi delle case per esempio”, aggiunge sempre con ironia.

UNA CANZONE CHE RACCONTA LA FELICITÀ

“Molti brani di cui uno non si spiega il perché- dice più seriamente- diventano, per la felicità che portano, qualcosa che quando lo sei li metti su ed evidentemente la ministra era felice e non ci ha pensato un secondo a buttarsi su ’T’appartengo’“.

E, sempre con ironia, conclude: Gli effetti che ha avuto lei ce li ho avuti anche io, capisco perché l’abbia rimossa. Io non l’avrei fatto, però mi sembrava giusto. Si è data a un attimo di divertimento e poi è tornata nella tristezza del giuramento e basta. Era una bella cosa”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it