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A 100 anni dalla nascita Milano celebra il ‘suo’ Giorgio Strehler

Al tavolo dei relatori, per precisa scelta, 'scorre' una scaletta in cui si susseguono solo giovani studiosi sotto i 30 anni di età, tutti in grado di portare "uno sguardo più fresco sul teatro di Strehler"

Pubblicato:25-10-2021 18:10
Ultimo aggiornamento:25-10-2021 18:10

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MILANO – Una giornata di studi sul lavoro teatrale di Giorgio Strehler, regista e figura di spicco della cultura milanese, rivolta a studenti e studentesse di tre atenei cittadini. E’ il contributo di Statale, Cattolica e Iulm al progetto ‘Strehler 100’, la rassegna con cui il Piccolo Teatro di Milano sta celebrando il centenario della nascita di uno dei suoi fondatori.

Una giornata, dunque- quella avviata stamane nella sontuosa sala napoleonica di Unimi e che durerà sino al tardo pomeriggio- che intende mettere al centro “alcuni degli aspetti del magistero teatrale di Strehler” come spiega alla ‘Dire’ la docente del dipartimento di Beni Culturali e Ambientali della Statale Maria Gabriella Cambiaghi.

“Vastità e complessità”, secondo la docente, descrivono l’immenso lavoro di Strehler, perciò, aggiunge, a studenti e studentesse saranno offerti “spunti che partano dalla scelta dei repertori, al lavoro con l’attore, al rapporto con la regia per poi proseguire con una serie di percorsi tematici a partire dal rapporto con la cultura milanese e la città di Milano“, una relazione “feconda, che ha sicuramente contraddistinto il lavoro di Strehler”.


Al tavolo dei relatori, per precisa scelta, ‘scorre’ una scaletta in cui si susseguono solo giovani studiosi sotto i 30 anni di età, tutti in grado di portare “uno sguardo più fresco sul teatro di Strehler”. L’università Statale, come racconta infatti Cambiaghi, “ha inserito questa giornata in un percorso didattico che è già iniziato con lezioni preliminari in aula” e che terminerà con una serie di incontri al Piccolo Teatro, nel chiostro di via Rovello, durante i quali “gli studenti avranno la possibilità di vedere video e materiali conservati presso l’archivio” del teatro “in modo da impadronirsi di qualche frammento della grande magia di Strehler”.

Ad aprire la conferenza, peraltro organizzata col sostegno della fondazione intitolata a Paolo Grassi (altro fondatore del Piccolo insieme a Nina Vinchi e lo stesso Strehler) è proprio il direttore dell’istituzione culturale meneghina di via Rovello Claudio Longhi: “Il teatro e la cultura- dice rivolgendosi alla giovane platea di studiosi- possono essere ancora oggi elementi di rilancio e rifondazione del nostro presente“.

Come “la Milano in cui il giovane Strehler si trova a lavorare è una Milano reduce dalla catastrofe della seconda guerra mondiale, una Milano distrutta che sta cercando un proprio futuro” così “la Milano che abitiamo noi oggi è una Milano in crisi” post-pandemica: in egual misura, dunque, è l’opinione di Longhi, tanto fu giusta “l’intuizione” di dare speranza nel futuro portando i milanesi a teatro, quanto è oggi importante puntare sul settore della cultura per “il rilancio identitario di una comunità” che cerca una via d’uscita politica dalla crisi.

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