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ROMA – “Il Covid ha ridisegnato la sessualità degli italiani facendo saltare equilibri precari oppure, al contrario, aprendo a nuove forme di sessualità, anche virtuali”. È quanto emerso dal recente congresso nazionale della Società Italiana di Andrologia (Sia), che ha visto la partecipazione di molti esperti el settore. Un sondaggio online su 1.559 adulti, si legge nel report del convegno, svela che oltre il 50% ha presentato un calo dell’intimità relazionale durante il Covid, mentre il 20% ha ampliato e arricchito il proprio interesse sessuale con nuove modalità. In era Covid ‘nuovi sensi’ come l’udito (con l’ascolto di suoni erotici) hanno acquisito importanza rispetto a quelli tradizionali, cioè tatto e vista.
Prende poi piede il ‘mindfulness sex‘, ovvero ‘la capacità di godere di una piena esperienza sessuale attraverso la mindfulness, che consente di essere presenti mentalmente nel momento in cui questa esperienza avviene accogliendola così com’è”, ha affermato Alessandro Palmieri, presidente Sia e Professore di urologia all’Università Federico II di Napoli. “Il mindfulness è uno stato mentale che ha a che fare con particolari qualità dell’attenzione e della consapevolezza- ha aggiunto Palmieri- che possono essere coltivate e sviluppate attraverso la meditazione. Si sta affacciando anche una nuova figura nella sfera sessuale delle persone, il sex coach, per accompagnare gli individui verso una nuova sessualità integrata”. Nel corso del convegno è stata ridimensionata l'”immagine romantico-ottimistica della ‘una di quarantena’ con un ‘baby boom del coronavirus'”. Al contrario, “condividere lo stesso spazio ogni giorno, con un’assoluta mancanza di privacy intesa anche come privazione del mistero del partner e con la conseguente necessità di dover esplicitare esigenze personali che prima erano garantite dalle ore di lontananza reciproca, può aver generato conflitto o evitamento come forme di gestione della distanza” emerge dai numeri presentati.
“Ma non è tutto negativo- rassicura il report- la sfera sessuale si è anche arricchita di nuove prospettive”. A tal proposito la nota cita uno studio condotto su 303 coppie stabili pubblicato sul Journal of Sex Research da Justin Lehmiller del Kinsey Institute dell’Indiana University: si è evidenziato che, “specie nei casi in cui si percepiva molto l’ansia da pandemia, il Covid è coinciso con cambiamenti positivi nella propria vita sessuale, con nuove modalità in cui il sesso reale è integrato con quello digitale“. “Bisogna restare sempre coscienti del fatto che il sesso all’interno del cyberspazio non può mai davvero sostituire il contatto fisico- ha precisato Palmieri- L’intenzione non è quella di sostituire ma di integrare le interazioni sessuali di coppia anche quando le coppie sono conviventi”.
Per Marco Silvaggi, psicologo e sessuologo clinico, socio straordinario della Sia, “Il piacere a distanza diventerà normale, in una società affamata di tempo e in cui la paura per la sicurezza personale è in aumento e in cui i mezzi di comunicazione facilitano le relazioni a distanza. Tanto più che la tecnologia offre soluzioni di contatto a distanza sempre migliori, quindi le forme di sessualità/intimità a distanza prendono e prenderanno sempre più piede. Cionondimeno- avverte lo psicologo- il cybersesso necessita di un certo grado di abilità e conoscenze per essere in grado di esprimere fantasie e desideri sessuali attraverso i media audiovisivi e testuali. Anche per questo si sta iniziando ad affermare anche in Italia, sulla scia degli Stati Uniti, la figura del sex coach. Un esperto della sfera sessuale che si propone di aiutare a superare e perfezionare gli approcci al sesso per renderlo un momento di estremo piacere privo di tensioni e paure, perché le persone sono sempre più insicure e sotto pressione per la crescente spinta alla libertà sessuale. I coach del sesso- ha concluso l’esperto- offrono uno spazio sicuro per imparare nuovi strumenti e modalità per applicare nuove tecniche sessuali, e strategie di comunicazione per raggiungere i propri obiettivi con il partner”.
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