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FOTO – VIDEO | Lavoratori aziende in Campidoglio contro Raggi: “La Capitale non si liquida”

Centinaia con sindacati: "In Ama adesione al 75%, asili chiusi"

Pubblicato:25-10-2019 09:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:52

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ROMA – Da Ama ad Atac, da Roma Metropolitane a Risorse per Roma, passando per Roma Multiservizi e Farmacap. Sono centinaia i dipendenti delle aziende partecipate di Roma Capitale che, uniti dallo slogan di giornata #RomaNonSiLiquida, stanno protestando in una piazza del Campidoglio piena già per metà tra palloncini, striscioni e bandiere di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, contro il “degrado dei servizi pubblici” di Roma e la gestione “disastrosa” delle partecipate: nel mirino la sindaca Virginia Raggi, ma soprattutto l’assessore al Bilancio e alle Partecipate, Gianni Lemmetti, di cui sindacati e lavoratori chiedono la testa come “segnale forte di discontinuità”.

“Roma non la mettiamo in ginocchio noi, Roma è in ginocchio tutti i giorni”, spiegano i sindacalisti che si alternano sul palco montato sotto Palazzo Senatorio, alle spalle del Marc’Aurelio. E intanto in piazza arrivano i primi dati ufficiosi: il primo turno ad Ama vede un’adesione allo sciopero di circa il 75% e Roma Metropolitane al 90%, mentre la maggioranza degli asili nido comunali risulta chiusa. Bisognerà aspettare stasera invece per i dati di Atac e Roma Tpl, i cui lavoratori sono senza stipendio da 20 giorni. Per Natale Di Cola, della segreteria generale della Cgil di Roma e Lazio, “l’alta adesione allo sciopero dimostra che stavamo dalla parte giusta e che la sindaca Raggi non aveva capito cosa stava accadendo. Ci aspettiamo ora una radicale inversione di tendenza sulla gestione delle partecipate, altrimenti la mobilitazione continuerà”.


Secondo Di Cola “se la Giunta vuole riconciliarsi con il mondo del lavoro servono atti importanti. Ci aspettiamo grande discontinuità nella gestione, la sindaca esca dal silenzio e dica cose vuole lasciare in eredità sulle partecipate, perché la gestione attuale è quella che ha portato tutti i lavoratori in piazza”. Il ‘contestato speciale’ di oggi, come detto, è l’assessore al Bilancio: “Lemmetti è un ostacolo allo sviluppo e alla corretta gestione delle partecipate di Roma”. Per quanto riguarda i dati dello sciopero, Di Cola ha sottolineato l’alta adesione in particolare in Ama: “Al primo turno secondo dati aziendali hanno aderito oltre il 75% dei lavoratori. Per avviare il servizio sono dovuti scendere in campo i dirigenti, compreso l’amministratore unico Zaghis, che nel suo territorio ha trovato solo due persone”.

RAGGI: POCHI SINDACALISTI TENGONO IN OSTAGGIO 3 MILIONI DI ABITANTI

“Una minoranza di sindacalisti prova a tenere in ostaggio una città di 3 milioni di abitanti: di lavoratori, di madri e padri che ogni giorno accompagnano i propri figli a scuola, di studenti e pendolari. La maggioranza dei cittadini è stanca di scioperi ingiustificati”. Lo scrive su Twitter la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

IN CAMPIDOGLIO GENITORI NIDI: BIMBI NON DEVONO PAGARE DISSERVIZI

C’erano anche i genitori dei bimbi iscritti nei nidi e nelle materne comunali, riuniti sotto l‘associazione Genima, Genitori nidi e materne di Roma, oggi in piazza del Campidoglio, in occasione dello sciopero generale della città e delle aziende partecipate di Roma Capitale. “Genima aderisce a #Romanonsiliquida e oggi è stata in Campidoglio per esprimere solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori e le forti preoccupazioni per tutti i bambini, per il proseguimento dell’anno scolastico e per il reale mantenimento dei servizi educativi della prima infanzia“, spiega l’associazione. “Oggi si terrà infatti lo sciopero dei lavoratori di 18 società partecipate dal Comune. 24.000 dipendenti, tra i quali oltre 3.000 della Multiservizi, quindi anche i lavoratori che ogni giorno seguono i nostri figli a scuola nei loro bisogni primari, che garantiscono sicurezza e pulizia, lavoratori che hanno ricevuto il 70% dello stipendio dopo 3 mesi senza paga e in 3.500 rischiano il licenziamento, con il pericolo di mandare sotto organico anche il personale delle scuole con ricaduta certa sui piccoli utenti”. 

Dal 15 ottobre, sottolinea Genima, “abbiamo ricevuto decine di segnalazioni da genitori di tutti i Municipi su disservizi, in merito a chiusure anticipate alle 13 o alle 14, nidi chiusi, carenze gravi sul servizio di refezione scolastica con poco cibo per i bambini o malfunzionamenti delle cucine in scuole dell’infanzia. Nell’assemblea del 21 ottobre abbiamo parlato con dei lavoratori ed è emerso che dopo il servizio tv de Le Iene, il Comune di Roma ha bloccato parte dei pagamenti alla Multiservizi e quest’ultima, per mancanza di liquidità, ha parzialmente pagato i lavoratori che, per protesta, stanno lavorando le loro ore previste dal parametro e non stanno facendo più gli straordinari, che sono oramai indispensabili per coprire l’intero sevizio”.

“Riteniamo che i problemi amministrativi e gestionali tra il Comune e una società partecipata dal Comune stesso non debbano pagarli le famiglie, i lavoratori e soprattutto i bambini, che vivono continui disservizi nella loro routine scolastica quotidiana- conclude l’associazione- Il prossimo 30 ottobre Genima incontrerà l’assessore alla Scuola Mammì sul tema della refezione scolastica e ci auguriamo che si possano affrontare anche questi urgenti argomenti con spirito costruttivo e risolutivo: per i bambini, per i lavoratori, per la scuola tutta”.

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