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Manovra, Draghi avverte: “Lo spread danneggia l’economia”

ROMA - Mario Draghi avverte il governo italiano: "Lo spread sta danneggiando le banche", dice il governatore della Bce che

Pubblicato:25-10-2018 17:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:43

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ROMA – Mario Draghi avverte il governo italiano: “Lo spread sta danneggiando le banche”, dice il governatore della Bce che si dice comunque “fiducioso che Italia e l’Unione europea trovino un accordo”. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte sottolinea che il governo e’ coeso. Non e’ disinteressato allo spread ma non ha paura e persegue con la manovra la crescita economica. Il premier invita a trasmettere un messaggio di fiducia perchè il paese è solido.

DI MAIO: DA BCE STRALI, MERCATI NON TEMANO USCITA DA EURO

“Vedo che dalla BCE arrivano strali sulla questione del pericolo dell’economia italiana. Per quanto riguarda lo spread il governatore Draghi sa che il problema dello spread non è legato alla manovra ma alla paura dei mercati che il paese possa uscire dall’euro”. Lo dice il vicepremier Luigi Di Maio, dopo un incontro al Ministero del Lavoro.

Ma, osserva, è “un problema facilmente risolvibile con il fatto che nel contratto abbiamo inserito chiaramente che non vogliamo uscire dall’euro. I mercati quindi non devono avere questi timori e faremo in modo di rappresentare la nostra posizione di restare nell’euro e nell’Unione Europea in tutte le sedi istituzionali competenti”, conclude il ministro.


SALVINI: ACCORDO CON COMMISSIONE UE? OK MA SU NOSTRE POSIZIONI

“Anche io sono per un accordo, ma sulle nostre posizioni”. Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, lo dice a margine del Question time al Senato lasciando Palazzo Madama commentando l’auspicio del presidente della Bce, Mario Draghi, su un’eventuale intesa tra Italia e Commissione Ue.

Alla domanda se la manovra cambierà Salvini risponde: “Non mi potete fare ogni giorno la stessa domanda. La manovra non cambia. Non è che possiamo dire lunedì che non cambia, martedì che non cambia e poi…”.

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