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Al lavoro a tutti costi? Se ci vai malato costi il 300% in più

Andare al lavoro malati provoca errori e inefficienze: per lo Stato sono un costo non da poco

Pubblicato:25-10-2017 05:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:49

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ROMA – “Da una ricerca condotta dai canadesi è emerso che esistono lavoratori che tendono ad andare a lavorare anche in condizioni di salute non buone, addirittura con la febbre, e che tutto questo non sia positivo per quanto riguarda l’ambiente di lavoro”. Lo ha fatto sapere il professor Bruno Piccoli, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina del Lavoro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, intervistato dall’agenzia Dire ieri, in occasione della presentazione della campagna vaccinale antinfluenzale rivolta agli operatori sanitari dell’ospedale.

Bruno PIccoli

“I LORO ERRORI FANNO SPENDERE TRE VOLTE TANTO LO STATO”

“Ma soprattutto- ha proseguito Piccoli- da un’altra ricerca dell’Università del Michigan è emerso come questi lavoratori nelle loro attività diventino, anziché un vantaggio, uno svantaggio e che il costo dei loro errori e delle loro inefficienze è il 300% di quello che sarebbe costato la loro assenza“.

“VACCINI UTILI, ANCOR PIU’ NELLE PROFESSIONI A RISCHIO”

Intanto, anche nell’ambiente di lavoro, i vaccini sono un intervento “di prevenzione primaria utile- ha sottolineato- che si deve associare naturalmente agli interventi strutturali, sempre negli ambienti di lavoro. I vaccini vanno fatti e non sono d’accordo con chi dice che non devono essere fatti e che non sono utili. Sono utilissimi e sono ancora più utili in quelle attività lavorative in cui la possibilità di contatto tra l’operatore e gli agenti microbici è maggiore rispetto a quello che avviene nella società in generale”, ha concluso.


di Carlotta Di Santo, giornalista professionista

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