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Salvare il multilateralismo, “allontanandolo dal baratro”: è l’appello rivolto dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in occasione dell’approvazione del Patto per il futuro. Si tratta di un documento di 42 pagine, presentato e discusso in apertura della sessione dell’Assemblea generale, al Palazzo di vetro di New York. Con il Patto si chiede ai dirigenti dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite di agire in uno spirito di cooperazione per migliorare la vita degli oltre otto miliardi di abitanti del pianeta. In primo piano le sfide dei cambiamenti climatici, dell’intelligenza artificiale, dei conflitti armati e delle disuguaglianze sociali e delle povertà crescenti.
Gli investimenti nella lotta contro Hiv, tubercolosi e malaria hanno salvato un totale di 65 milioni di vite e ridotto il tasso di mortalità complessivo delle tre malattie del 61 per cento dal 2002: lo rivela un rapporto del Fondo globale, meccanismo con base a Ginevra con un impegno specifico. Secondo il direttore esecutivo del Fondo, Peter Sands, “non si tratta di semplici numeri”. “Ognuna delle 65 milioni di vite salvate dal nostro partenariato è un familiare, un amico, un vicino, un insegnante, un lavoratore” ha sottolineato il responsabile. “Ogni vita salvata e ogni infezione evitata hanno un effetto moltiplicatore su famiglie, comunità e intere nazioni”.
“C’è una coscienza civile in Russia molto ampia; sono tantissime persone e ce lo dicono anche i prigionieri politici, alcuni dei quali liberati nello storico scambio che c’è stato poco tempo fa”. Raffaella Chiodo Karpinsky è autrice di ‘Voci dall’altra Russia’, volume-testimonianza ai tempi della guerra con l’Ucraina. Di queste voci si è parlato nella redazione dell’agenzia Dire in occasione della proiezione del documentario ‘Il caso Dmitriev’, sulla vicenda di Yuri Dmitriev, studio-attivista dell’ong Memorial, tuttora detenuto. Quello che manca, secondo Chiodo Karpinsky, è l’ascolto. “Ma anche lo scontro che abbiamo qui da noi tra chi sostiene una parte e chi l’altra… Si perde invece capacità fondamentale di ascoltare quest’altra Russia, che esiste: sono giovani, donne, artisti ma anche cittadini che non accettano la logica della guerra”.
La Cina è pronta a “lavorare” con il nuovo presidente Anura Kumara Dissanayake perché attribuisce grande importanza allo “sviluppo delle relazioni” con lo Sri Lanka: lo ha detto il capo di Stato Xi Jinping, citato da media pubblici a Pechino. Dissanayake è stato eletto domenica scorsa con oltre cinque milioni di preferenze. Il voto nello Sri Lanka è stato il primo dopo le proteste popolari che avevano costretto l’ex capo di Stato Gotabaya Rajapaksa a lasciare nel 2022. Sui social erano stati allora rilanciati migliaia di volte i video dei dimostranti che, stanchi di corruzione e carovita, si tuffavano nella piscina della villa presidenziale.
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