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ROMA – L’Associazione Giacomo Fornasier invita il neo eletto presidente della Fise (Federazione italiana Sport Equestri) Marco Di Paola a un confronto pubblico in una conferenza stampa organizzata per il 21 ottobre alle ore 10.30 presso la sede dell’agenzia di stampa Dire. Lo scorso 2 settembre, sempre in un appuntamento aperto, l’associazione ha ricordato la storia dei fratelli Fornasier e in particolare di Giacomo, tragicamente scomparso, alla cui memoria l’associazione è nata per tutelare tutti i minori vittime di abusi e molestie sessuali. A parlare e sollevare la denuncia è stata la mamma Lorella Tempia che in quella sede, e non solo, ha invocato un intervento del presidente Fise, proprio alla vigilia delle elezioni, per fare luce su questo e altri casi di abusi sessuali avvenuti nell’ambito degli sport equestri. Per quanto accaduto ai suoi figli è stato condannato l’istruttore equestre pedofilo, ma non c’è stata una effettiva estromissione dell’uomo, come denunciano le vittime e i loro legali, dai circoli dove i bambini imparano gli sport equestri.
“Non abbiamo interesse politico di alcun tipo, né tantomeno preferenze di sorta fra i tre candidati– fa sapere l’associazione riferendosi alle elezioni rispetto alle quali gli altri due candidati – Clara Campese e Duccio Bartalucci – hanno sporto denuncia per brogli. Siamo una no profit per la tutela dei minori e dei cavalli negli sport equestri. L’invito era pubblico e diffuso in tutti i social. Proprio per le elezioni imminenti del giorno 9 settembre abbiamo poi optato per una sorta di ‘tregua olimpica’ riservandoci di proporre un nuovo confronto al presidente Di Paola in un secondo momento, nel caso fosse stato riconfermato”. Quel momento è ora. Proprio durante le elezioni il presidente Di Paola, in occasione della sua introduzione al voto della presidenza regionale, ha richiamato l’attenzione su alcuni punti importanti ribadendo, di fronte all’assemblea dei votanti (ma in assenza della famiglia Fornasier impossibilitata quindi a un contraddittorio): “Sicuramente ci sta qualche mela marcia che va esplulsa, ‘senza sé e senza ma’. Dire che noi copriamo i pedofili, sono cose non vere. Non fa bene a me come padre. Ho le mie figlie qui, devo spiegare loro perché sui social si dice che io ho coperto i pedofili, non mi fa bene come marito, ho una moglie che mi chiede spiegazioni. Non mi fa bene come figlio, ho una madre di 81 anni che mi chiede cosa è successo, cosa avrei fatto…”.
L’associazione Fornasier, invitandolo alla conferenza stampa di confronto, ricorda che mentre “Di Paola lamenta che la sua famiglia ha dovuto sopportare certe notizie apparse sui social, la nostra famiglia ha dovuto spiegare a due minori abusati il perché, mentre svolgevano uno sport che è garantito a tutti dalla costituzione e da lui gestito, il pedofilo ha continuato serenamente a lavorare in Fise nonostante la condanna penale alla reclusione, la condanna penale all’interdizione a vita da ogni scuola e la radiazione sportiva”. “L’associazione- fa sapere infine la nota- rinnova l’invito a partecipare anche a tutti gli interlocutori istituzionali tra i quali il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il ministro dello Sport, Andrea Abodi”.
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