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ROMA – “Abbiamo da poco inaugurato la nuova stagione artistica della Dubai Opera, il principale centro delle arti performative degli Emirati Arabi Uniti. Cinquanta produzioni internazionali per una programmazione particolarmente diversificata, dall’opera al musical, e poi la musica da film e il jazz. Oltre 1000 orchestre e band per un pubblico di 200 nazionalità. Nella scorsa stagione abbiamo registrato un record di biglietti con oltre 250mila spettatori. La Dubai opera è un teatro giovane, con solo 8 anni di attività, e si è affermato come il principale centro culturale del Medio Oriente“. A presentare la stagione e i successi della Dubai Opera è Paolo Petrocelli, sovrintendente della Dubai Opera House, che racconta un programma all’insegna di “una visione aperta e inclusiva” come missione ispiratrice del centro culturale.
“Sono qui con la mia orchestra- dice il direttore francese Patrick Fournillier, profondo conoscitore del repertorio operistico- per questa tournée. È un piacere grande lavorare qui in questo teatro che ha un’acustica particolare ed estremamente bella. Faremo l”Aida’ con la produzione di Varsavia e un concerto sinfonico. Lo aspettano tantissimo”.
Dubai Opera con la nuova stagione 2024/25 conferma la propria vocazione di primo hub culturale nel Medio Oriente: una piattaforma di dialogo artistico – si legge nella nota stampa di presentazione – dal pop all’opera lirica, dal balletto classico ai ritmi più contemporanei, dal jazz e musical alla sinfonica, passando per i grandi eventi rock e il folk internazionale, ed ancora circo contemporaneo, le rassegne di musica da film e da camera: crocevia di suoni, lingue e culture, Dubai Opera racconterà in oltre 50 produzioni internazionali il mondo senza confini delle arti.
Oltre cinquanta appuntamenti internazionali e trasversali – dice ancora il comunicato – oltre dieci compagnie al loro debutto in Uae, più di mille artisti coinvolti provenienti da tutto il mondo e importanti rassegne uniche nel Middle East come quella dedicata alla musica da camera grazie anche alla collaborazione con Steinway e quella dedicata alla musica da film. Grand Opening con gala per l’opera ‘Aida’ di Giuseppe Verdi, il più classico dei balletti ‘Giselle’, e la Sinfonia n. 9 di Beethoven in re minore per soli, coro e orchestra op. 125 nel suo due centenario, tutte e tre prodotte da the Polish National Opera and Ballet per la prima volta in residenza artistica a Dubai. Con due produzioni d’opera, fra cui il raro Eugene Onegin mai giunto prima negli Emirati, due musical, fra cui il debutto in Uae del grande classico ‘Singin’ in the Rain’, otto balletti dal celebre L.A. Dance Project fino alle grandi scuole storiche dell’Europa dell’Est, cinque appuntamenti tra sinfonica e cameristica, fra cui alcuni titoli mai eseguiti prima nell’intero Medio Oriente.
Questa continua alternanza di generi sarà la vera cifra stilistica di questa seconda stagione disegnata dal 39enne ceo italiano Paolo Petrocelli, che vedrà già il 17 ottobre il ritorno del grande balletto con il ‘Romeo e Giulietta’ di Prokofiev nella celebrata produzione disegnata da Benjamin Millepied, francese cresciuto in Senegal, già primo ballerino del New York City Ballet, coreografo di fama mondiale tanto da aver creato le parti di balletto del film hollywoodiano ‘Il Cigno Nero’ e noto alle cronache mondane per il suo matrimonio con Natalie Portman. Il corpo di ballo sarà il prestigioso L.A. Dance Project e l’importante produzione verrà presentata quest’anno solo a Sydney e Dubai. Sempre nel solco del grande balletto in reinterpretazione contemporanea, a maggio arriverà la celebrata produzione del famoso coreografo Edward Clug per il Lubiana Festival dell’immenso capolavoro ‘Carmina Burana’ di Orff, mentre la danza in veste più classica tornerà poi con ‘The Nutcracker’ del Teatro di Astana in dicembre per festeggiare le festività natalizie insieme al grande Gospel di The Kingdom Choir e alla brillante serata di fine anno con il deejay superstar Parov Stelar.
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