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FOTO | Whirlpool, gli operai in corteo ricevuti al consolato Usa a Napoli

Chiedono di favorire dialogo con Trump e la multinazionale

Pubblicato:25-09-2019 09:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:44

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NAPOLI – I rappresentanti sindacali di Fiom-Cgil, Uilm e Fim-Cisl sono stati ricevuti da un rappresentante del consolato degli Stati Uniti a Napoli al termine di un corteo dei lavoratori che ha attraversato il lungomare.

“Abbiamo lanciato un segnale preciso – ha detto Antonello Accurso, segretario generale Uilm, al termine dell’incontro -, la multinazionale sta offendendo un intero territorio, la politica, il governo, il sindacato e le istituzioni perché ha firmato un accordo e non lo sta rispettando. Risponderemo in maniera sempre più forte, con un’azione corale che investirà sempre più aziende e tutto il sindacato”.


“I lavoratori Whirlpool – ha sottolineato Rosario Rappa, segretario generale della Fiom-Cgil – ci hanno consentito di far diventare questa vertenza una vertenza di natura internazionale. Siamo di fronte a una multinazionale americana che ha firmato un accordo con il governo italiano e poi, nei fatti, si è rimangiata tutto, mettendo in discussione l’autorevolezza del nostro governo”.

“Per quanto ci riguarda questa è una vertenza che riguarda i rapporti tra gli Stati Uniti d’America e l’Italia. Sappiamo – ha aggiunto Rappa – che ci sono state interlocuzioni tra Giuseppe Conte e Donald Trump. Di fronte a questo, una multinazionale come Whirlpool non conta niente rispetto a scelte che possono essere assunte dagli Stati Uniti”.

L’auspicio dei sindacati è che, da oggi al 4 ottobre, in occasione della manifestazione nazionale di tutti i lavoratori Whirlppol, si arrivi al risultato di “ripartire dall’accordo sottoscritto ad ottobre dello scorso anno, annullare la procedura di cessione dell’attività e riaprire il negoziato”.

Whirlpool, gli operai in corteo diretti al consolato Usa a Napoli

Napoli non molla“, lo slogan simbolo della protesta dei lavoratori Whirlpool, compare in italiano e in inglese (Naples won’t give up) sugli striscioni esposti dagli operai del sito di via Argine fuori alla stazione di Mergellina. Da qui alle 10 è partito  l’ennesimo corteo per contestare la scelta della multinazionale americana di cedere lo stabilimento alla società svizzera Prs.

Il corteo ha raggiunto il lungomare di Napoli e da qui si muoverà verso il consolato degli Stati Uniti in piazza della Repubblica. Centinaia di lavoratori, armati di striscioni, megafoni e microfoni colorati, sono in strada con le bandiere di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm. “Vogliamo il rispetto degli accordi, vogliamo il lavoro. L’accordo non si tocca”, ripetono in coro, chiedendo alla multinazionale americana di rispettare la loro “dignità. Questa é una battaglia di tutto il territorio”. Appena giunti al consolato, chiederanno di essere ricevuti dal console Mary Avery perché si faccia portavoce con Donald Trump delle loro richieste.

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