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Corruzione all’Università: 7 docenti arrestati e 22 sospesi dall’insegnamento

L'inchiesta è della Procura di Firenze ma gli indagati sono professori anche di altre Università italiane

Pubblicato:25-09-2017 08:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:43

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ROMA – Concorsi pilotati e ‘sistematici accordi corruttivi’ per sistemare i ‘propri’ ricercatori all’Università. E’ questa l’accusa alla base dell’inchiesta della Procura di Firenze che questa mattina ha fatto scattare le manette per sette professori accademici. E non solo: se per sette docenti il gip ha ordinato la misura degli arresti domiciliari, per altri 22 è stato decisa l’interdizione dall’insegnamento (e da ogni altro incarico in ambito universitario) per un anno. Oltre a questi 29 provvedimenti cautelari firmati dal giudice di Firenze Antonio Pezzuti, resta in sospeso la sorte di altri sette professori, per cui il gip deciderà al termine dell’interrogatorio.

I docenti indagati sono accusati di reati di corruzione: all’opera, questa mattina, ci sono più di 500 finanzieri, impegnati in oltre 150 perquisizioni domiciliari presso uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali.

La richiesta di misure cautelari è arrivata dalla Procura di Firenze: le indagini sono state svolte dai finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Firenze con il coordinamento del procuratore aggiunto Luca Turco e dal pm Paolo Barlucchi. Il contesto investigativo ha preso le mosse dal tentativo di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore universitario, candidato al concorso per l’abilitazione scientifica nazionale all’insegnamento nel settore del “diritto tributario”, a “ritirare” la propria domanda, allo scopo di favorire un terzo soggetto in possesso di un profilo curriculare notevolmente inferiore, promettendogli che si sarebbero adoperati con la competente Commissione giudicatrice per la sua abilitazione in una successiva tornata.


Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario – alcuni dei quali pubblici ufficiali in quanto componenti di diverse commissioni nazionali (nominate dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per le procedure di abilitazione scientifica nazionale all’insegnamento nel settore scientifico diritto tributario- finalizzati a rilasciare le citate abilitazioni secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori, con valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi.

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