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Come cambia il ghiaccio sulla cometa di Rosetta

Trovate le tracce di un ciclo giornaliero del ghiaccio sulla cometa. Di giorno scompare, di notte ricompare: è la prima conferma diretta del fenomeno

Pubblicato:25-09-2015 02:33
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:34

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Bentornati a ScientificaMente, l’appuntamento settimanale dell’Agenzia DIRE dedicato allo Spazio e alla scienza. Questa settimana il nostro approfondimento è dedicato alla scoperta del ciclo giornaliero di ghiaccio sulla cometa 67P. 

Nelle news:

  • SI CONCLUDE LA SETTIMANA DELLA SCIENZA CON LA NOTTE DEI RICERCATORI
  • ECLISSE TOTALE DI “SUPER” LUNA IL 28 SETTEMBRE
  • TORNA IL CONCORSO FOTOGRAFICO MOONLIGHT, IN PALIO UN TELESCOPIO
  • PHOENIX, QUANDO LA TECNOLOGIA MIGLIORA LA VITA


La cometa 67P Churyumov Gerasimenko ha parlato, e ad ascoltarla c’erano gli scienziati guidati da Maria Cristina De Sanctis dell’istituto nazionale di Astrofisica (Inaf). Sono stati loro ad analizzare i dati raccolti dallo strumento Virtis, il potente spettrometro a bordo della sonda europea Rosetta, che ha raggiunto la cometa dopo dieci anni di viaggio. I risultati del loro studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Sono state trovate le tracce di un ciclo giornaliero del ghiaccio sulla cometa. Di giorno scompare, di notte compare di nuovo. E’ un’alternanza che si svolge in maniera regolare e dipende dalla rotazione della cometa e dall’illuminazione che riceve dal Sole.

rosetta_cometa

Le comete, lo ricordiamo, sono dei corpi celesti composti da ghiaccio e polvere che emettono periodicamente dei materiali man a mano che si avvicinano al Sole. Quando i raggi del Sole colpiscono il nucleo ghiacciato della cometa, questo sublima: vale a dire che da solido diventa direttamente gassoso e che di fatto vola via lontano dalla cometa che lo ha generato. E’ da qui che si origina la chioma, quel fenomeno luminoso che spesso rende le comete visibili anche da Terra, affascinando l’immaginario di tutti gli amanti del cielo.

Quello su cui si stanno ora concentrando gli scienziati è capire come l’attività della cometa si colleghi a queste emissioni di gas, a partire dalle osservazioni costanti dall’agosto 2014 in poi, data in cui la sonda Rosetta ha raggiunto la cometa, fino al 13 agosto 2015, quando ha raggiunto il perielio per poi allontanarsi dal Sole e volgere il suo viaggio verso l’esterno del Sistema Solare. La domanda di fondo è: come si ri-forma questo ghiaccio di superficie che evapora durante il giorno?

Il meccanismo svelato grazie allo spettrometro Virtis mostra del ghiaccio ‘nuovo’ ad ogni rotazione e questo testimonia che la cometa è in vita. La squadra guidata da De Sanctis si è concentrata sull’analisi della regione denominata Hapi: un chilometro quadrato in quello che è stato definito il collo di 67P. Quando la regione è stata scelta era una delle più attive.

Man a mano che la cometa ruota tutte le varie zone sperimentano diversi livelli di illuminazione. Quello che è stato osservato è che quando il Sole illumina certe zone, il ghiaccio scompare proprio laddove era presente quando la stessa area era in ombra. Il fenomeno è ciclico e si ripete per ogni rotazione. I dati suggeriscono che il ghiaccio presente sulla superficie e quello che si trova pochi centimetri sotto al suolo sublimano quando ricevono la luce del Sole, trasformandosi in gas e volando via. Successivamente, quando quelle zone finiscono nell’ombra, la superficie si rifredda rapidamente e si crea così un nuovo strato di ghiaccio.

Questo comportamento era già stato teorizzato, ma è la prima volta che l’osservazione diretta del fenomeno ne fornisce la conferma.

Il successo dell’osservazione è anche merito delle capacità dello spettrometro Virtis, uno strumento a guida italiana (Nel video il chief scientist dell’Asi, Enrico Flamini)

Le news

SI CONCLUDE LA SETTIMANA DELLA SCIENZA CON LA NOTTE DEI RICERCATORI

Avvicinare e sensibilizzare l’opinione pubblica alla scienza e al mondo dei ricercatori: è questo il motore della X edizione della Notte Europea dei Ricercatori che si terrà venerdì 25 settembre in circa 300 città situate nelle 24 nazioni d’Europa e nei Paesi limitrofi. La manifestazione coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituti di ricerca di tutti i Paesi europei in eventi organizzati in un contesto informale e stimolante, che comprendono esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo, attività di apprendimento per bambini, mostre e visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, spettacoli e concerti. Tra questi l’ INFN, istituto nazionale di fisica nucleare, per la notte dei ricercatori aprirà al pubblico coinvolgendo i visitatori in esperimenti e dimostrazioni scientifiche. Lo stesso farà l’Agenzia Spaziale Italiana nel il suo quartier generale di Tor Vergata. Partner d’eccezione, per l’edizione 2015, è l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù che metterà a disposizione i propri medici per avere informazioni e svolgere diversi test diagnostici gratuiti dal prick test alla dermatoscopia passando per l’elettrocardiogramma.

ECLISSE TOTALE DI “SUPER” LUNA IL 28 SETTEMBRE

In occasione della super luna, Diregiovani in collaborazione con l’agenzia di stampa DIRE e l’Agenzia Spaziale Italiana, organizza il concorso fotografico “Moonlight, fotografa l’evento”. La partecipazione al concorso, aperto a tutti, è completamente gratuita. Per partecipare occorre scattare una foto, nella notte tra il 27 e il 28 settembre, che riveli la presenza della Luna piena. Una giuria di esperti individuerà la foto migliore in base a parametri quali composizione, forza del soggetto, tecnica e post-produzione. In palio un telescopio. I partecipanti dovranno inviare le foto entro e non oltre il 2 ottobre 2015, attenendosi alle modalità indicate nel bando pubblicato sul sito Diregiovani.it

PHOENIX, QUANDO LA TECNOLOGIA MIGLIORA LA VITA
Un esoscheletro “diverso rispetto a quelli in commercio, il nostro è semplice, leggero, facile da usare”. È il Phoenix, l’esoscheletro prodotto dalla Mas, una società di Roma attiva nei settori della meccanica, dell’elettronica, dell’optronica e dei servomeccanismi, presentato questa settimana all’auditorium dell’Ara Pacis, a Roma, in occasione della presentazione delle ‘Tecnologie abilitanti per l’inclusione sociale’, ovvero le idee e le soluzioni da imprese laziali ‘per migliorare la qualità della vita e l’integrazione dei cittadini’, organizzato da Lazio Innova con il coordinamento scientifico del Consorzio Roma Ricerche. L’esoscheletro, una struttura esterna che sostiene il corpo e permette alle persone affette da disturbi del movimento di camminare, durante la presentazione è stato provato da Eugenio, un giovane disabile costretto sulla sedia a rotelle, che si è così alzato ed ha percorso alcuni metri, emozionando i presenti.

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