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Valigia in testa dopo trapianto capelli: chiede i danni a Turkish airlines

I fatti risalgono al novembre scorso: l'uomo era arrivato a Istanbul da Bari per operarsi. Ma poi sul viaggio di ritorno si è verificato un incidente imprevisto

Pubblicato:25-08-2020 13:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:47
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TARANTO – Un trapianto di capelli rovinato da una valigia piombatagli in testa da una cappelliera mentre rientrava in aereo dalla Turchia in Italia. È quanto accaduto a un uomo di 37 anni residente nella provincia di Taranto che ora chiede i danni a Turkish Airlines attraverso Studio3A, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini. L’episodio risale allo scorso 11 novembre.

Due giorni prima, l’uomo è partito dall’aeroporto di Bari diretto a Istanbul dove il giorno successivo si è sottoposto a un trapianto di capelli. L’intervento è perfettamente riuscito. Così, l’11 novembre il 37enne si è imbarcato per tornare in Puglia ma, mentre recuperava il cuscino da viaggio per evitare di appoggiare la testa bendata al sedile, una valigia caduta dalla cappelliera, lo ha colpito nella zona operata: le ferite si sono subito riaperte cominciando a sanguinare.

“Nella confusione dell’imbarco – rende noto lo Studio A3 – con decine di persone attorno a lui che caricavano le valigie, l’uomo non è neppure riuscito a capire a chi appartenesse il bagaglio, anche perché la sua prima preoccupazione è stata di denunciare il fatto al personale di bordo, concentrato all’ingresso del velivolo per le procedure di accoglienza. A loro ha chiesto di andare alla toilette per pulirsi. Gli addetti della compagnia non solo sono stati informati del fatto ma sono anche intervenuti per ripulire dal sangue la sua poltrona e gli hanno pure chiesto se la sentisse di proseguire il viaggio”. A distanza di alcuni mesi, i capelli sono ricresciuti in “modo soddisfacente” nelle altre aree della testa ma non in quella colpita dalla valigia.


L’incidente accaduto a bordo ha compromesso il buon esito complessivo dell’intervento su cui aveva tanto investito per risolvere un problema estetico e di benessere personale che lo affliggeva da sempre”, spiega la società che ha inviato “tutta la documentazione, in primis quella medica e quella relativa al volo e una richiesta danni alla compagnia, alla compagnia aerea che, in base alla convenzione di Montreal, “è responsabile del danno derivante da morte o lesione personale subita dal messaggero”.

Inoltre, “per i danni che non eccedano i 113.100 diritti speciali di prelievo per passeggero (indicativamente, 135mila euro), il vettore non potrà avvalersi di alcuna difesa volta a dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per evitare il danno o di essere stato impossibilitato ad adottarle, come invece può fare per cifre superiori”, spiegano da Studio A3 che non ha ricevuto ancora risposta dalla compagnia aerea “né alla prima richiesta né al successivo sollecito, ma la battaglia andrà avanti a costo di arrivare a una causa”.

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