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VIDEO | Sgomberi a Roma, tra ponte Valli e Aniene accampamenti e roghi tossici

I nomadi sgomberati l'11 agosto a Roma non sono spariti nel nulla, sono ancora nei paraggi.

Pubblicato:25-08-2020 09:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:47

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ROMA – Accampamenti di fortuna e roghi tossici. I nomadi sgomberati l’11 agosto scorso dall’insediamento tollerato sulla Tangenziale est di Roma non sono spariti nel nulla, sono ancora nei paraggi. Non tutti, ma una buona parte. “Dopo lo sgombero abbiamo visto un incremento importante di rom e senza casa, se ne stanno sotto il Ponte delle Valli.

Il problema e’ che riempiono la zona di rifiuti”, raccontano i cittadini. Ed eccoli accampati sotto il ponte che collega il Quartiere africano a Conca D’oro. Lungo la ciclabile che costeggia il fiume Aniene basta fare pochi passi per incappare in spazzatura, baracche e nascondigli. Per capire dove sono finiti parte dei 250 ex ospiti del campo basta seguire la pista dei rifiuti.


La stazione Nomentana non e’ piu’ la stessa, all’esterno, in cima alla rampa che conduce ai binari c’e’ un capannello. Sono all’ombra del piccolo giardino, a fianco all’ingresso della stazione, su viale Etiopia. Le donne stazionano con dei passeggini, dentro ci sono rifiuti in metallo e altri oggetti ripescati dai cassonetti.

Arrivano alla spicciolata, sono una decina. Si salutano. È chiaro che hanno appuntamento li’, dove qualcuno tira fuori qualcosa da mangiare e si puo’ trovare riparo dal caldo. Poi un ragazzo, finito il pasto, prende gli scalini della stazione ed entra.
Seguendolo si scopre il suo alloggio.

Prima si attraversa tutta la stazione fino a via Val D’Aosta, incrocio via Valdarno, e sulla sinistra un grande parcheggio e’ la casa di una maxi discarica. Bici, giocattoli, pezzi di arredamento, vecchie foto, vestiti. C’e’ di tutto. C’e’ anche una scala per scavalcare il muretto di cinta e accedere direttamente ai binari.

Ma non e’ tutto. Seguendo i rifiuti si arriva ad un passeggiata tra l’erba alta consumata dai passi e quindi sotto il Ponte delle Valli, sulle sponde del fiume Aniene. La ciclabile costeggia piccole aiuole curate da cittadini e associazioni della zona, che solo a giugno avevano adottato e ripulito un tratto di verde lasciato all’abbandono. “Zona sottoposta a bonifica”, recita un cartello piazzato in una piccola radura dove ora sorgono due panchine in legno.

È la riserva naturale dell’Aniene, a poca distanza dal punto in cui il fiume confluisce nel Tevere. Una piccolo angolo di paradiso strappato solo per alcune settimane al degrado. Proseguendo verso nord e seguendo i rifiuti a terra, sotto il ponticello della ferrovia dopo alcune decine di metri spuntano fornelli, materassi e rifiuti di ogni genere.

Il via vai di persone e’ continuo. Dall’alto del ponte delle Valli gli accampamenti sono ben visibili. Impossibile stabilire quante persone vi dormano. Di certo hanno portato diverse cose, e molte altre le hanno lasciate per strada. La ciclabile e’ come se si interrompesse, per diversi minuti non passa nessuno e quando chiediamo spiegazioni agli abitanti di zona, ci rispondono: “Noi ci fermiamo qui, piu’ in la’ ci sono loro. Noi non ci andiamo”.

Rassegnazione mista a rabbia, che la sera si moltiplica quando i “rom accendono i fuochi e si sente una forte puzza”, racconta una cittadina. Roghi tossici, una costante per il quadrante Nomentano dopo l’incendio allo sfascio nei pressi della Tangenziale l’8 agosto scorso, che costrinse i soccorsi ad evacuare il campo rom poi sgomberato quando ormai era gia’ semivuoto.

Fiamme che sprigionano un forte odore di plastica e non solo, e che hanno spinto molti abitanti della zona a riunire le segnalazioni su un gruppo Facebook dove si tenta disperatamente una sorveglianza, almeno digitale.

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