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Il sindaco di Bologna: “Non voglio vedere di nuovo fascisti al governo”

"Il fascismo nel nostro Paese non è morto e io non vorrei affatto rivedere i fascisti al governo", dice Matteo Lepore da Bologna, che sostiene sia opportuno parlare di "fascismo"

Pubblicato:25-07-2022 12:18
Ultimo aggiornamento:25-07-2022 12:22

lepore
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BOLOGNA – Nel giorno in cui Bologna ricorda il 25 luglio del 1943, data della caduta del governo fascista di Benito Mussolini, il sindaco Matteo Lepore, pensa a un altro ’25’, il 25 settembre, quando gli italiani saranno chiamati a votare il nuovo Parlamento. “Il fascismo nel nostro Paese non è morto e io non vorrei affatto rivedere i fascisti al governo“, dice a chiare lettere Lepore a margine della cerimonia di commemorazione. “Credo che il 25 settembre abbiamo una grande occasione, si vota per chi dovrà governare questo Paese. Le cose sono molto chiare: o con il Partito democratico e i suoi alleati o con la Meloni e i suoi alleati. È una scelta di campo molto chiara”, scandisce il sindaco.


“È DI FASCISTI CHE DOBBIAMO PARLARE”

“In molti ci stanno consigliando di non parlare di fascismo, ma credo che di fascisti dobbiamo parlare. Poi saranno i cittadini a scegliere liberamente. Ma vedo troppa violenza in questo Paese, troppa prevaricazione, troppa incapacità di considerare cosa sono stati i due anni che ci lasciamo alle spalle. Non voglio rivedere i fascisti tornare al governo“, conclude.

“ABBIAMO IL FASCISMO ALLE PORTE, LETTA NON SI DISCUTE”

“Abbiamo il fascismo alle porte”, quindi non è il momento per il centrosinistra di dividersi e mettere in discussione Enrico Letta. Il monito arriva dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore. “Penso che sia il momento di rompere gli indugi. Basta veti e contro-veti per costruire questa alleanza di centrosinistra. Credo che Letta debba essere il nostro candidato, il Pd deve andare con coraggio a dire agli italiani che serve una svolta sociale a questo Paese”, scandisce Lepore a margine della cerimonia di commemorazione della caduta del Fascismo.


“Tutto il resto sembra quasi un congresso e francamente chi oggi mette in discussione Letta non sa di cosa parla e sarebbe ora di dire basta a questa idea della politica, perché abbiamo il fascismo alle porte, sarà il caso che ci si impegni in queste elezioni“, conclude.

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