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Effetto Covid: calano le denunce di infortuni e morti sul lavoro, ma non è una buona notizia

Presentata la relazione annuale Inail: le denunce di infortuni "tradizionali" sono aumentate di circa il 10%

Pubblicato:25-07-2022 11:37
Ultimo aggiornamento:25-07-2022 17:00
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ROMA – Nel 2021 l’Inail ha fornito circa sette milioni di prestazioni sanitarie per infortuni e malattie professionali, mentre le prestazioni per “prime cure” effettuate presso i 120 ambulatori dell’Istituto sono state oltre 523mila. È quanto emerge dalla relazione annuale 2021 dell’Istituto presentata questa mattina a Palazzo Montecitorio.

GLI INFORTUNI SUL LAVORO

Gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nel 2021 sono stati 564.089, in calo dell’1,4% rispetto ai 572.191 del 2020. Questa diminuzione è dovuta esclusivamente alla contrazione dei contagi professionali da Covid-19, che sono passati dai quasi 150mila del 2020 ai circa 50mila del 2021. Le denunce di infortuni “tradizionali”, invece, sono aumentate di circa il 20%.

Gli infortuni sul lavoro riconosciuti sono stati 349.643, il 17,5% dei quali avvenuti “fuori dell’azienda”, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel percorso di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro.


LE MORTI SUL LAVORO

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale lo scorso anno sono state 1.361, con un decremento del 19,2% rispetto ai 1.684 casi mortali denunciati nel 2020. La contrazione è legata interamente ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati dai circa 600 del 2020 ai circa 200 del 2021. I casi mortali “tradizionali”, al contrario, sono aumentati di quasi il 10%.

Le morti accertate sul lavoro dall’Inail sono 685, di cui 298, pari al 43,5% del totale, occorse “fuori dell’azienda” (57 casi sono ancora in istruttoria).

ORLANDO: “LE VITTIME NON SONO UNA FATALITÀ. COMBATTERE LE CAUSE”

“Purtroppo ancora sono molte le vittime. Oggi abbiamo presentato il rapporto 2021 con una crescita significativa degli infortuni e con una individuazione delle cause che non ci consentono più di parlare di morti bianche né di fatalità. Sappiamo quali sono le cause di rischio e abbiamo il dovere di combatterle”. Così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a margine della presentazione del Rapporto annuale Inail, a Montecitorio.


Per Orlando, la speranza è che il prossimo esecutivo “proseguirà il lavoro che abbiamo fatto: abbiamo potenziato molto l’Ispettorato nazionale del lavoro, aumentato l’organico del 65%, raddoppiato e anche triplicato in alcuni settori le ispezioni, introdotto strumenti nuovi per verificare l’effettiva congruità della manodopera utilizzata. Tutto questo – aggiunge il ministro – va implementato. Bisogna proseguire col potenziamento delle banche dati, affrontare le ragioni strutturali, che sono le dimensioni delle imprese – e questo si fa con le politiche industriali – e la precarietà del lavoro”.

Il lavoro precario genera aumento del rischio e questo è un tema che poteva e doveva essere affrontato con il tavolo con le forze sociali. Purtroppo non sarà possibile fare passi avanti adesso – conclude il ministro – ma penso vada ripreso anche alla luce della sentenza della Corte costituzionale che ha messo in discussione alcuni pilastri del Jobs act”.

BETTONI (INAIL): “LAVORARE DI PIÙ PER EVITARE MORTI E INFORTUNI SUL LAVORO”

“Da questo rapporto purtroppo emerge che dobbiamo tutti insieme lavorare di più per far sì che non si muoia e non ci si faccia male sul lavoro. Le norme vanno rispettate, dobbiamo lavorare in quel senso e tutto il sistema produttivo deve farlo. Noi come Inail cerchiamo di essere vicini alle persone e alle loro famiglie”. Così il presidente di Inail, Franco Bettoni, a margine della presentazione del Rapporto annuale Inail, oggi a Montecitorio.


MALATTIE PROFESSIONALI

Quelle denunciate all’Inail nel 2021 sono state 55.205, in crescita del 22,8% rispetto alle 44.948 del 2020. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 37,2% (il 5,6% è ancora in istruttoria). Le denunce riguardano le malattie e non i lavoratori ammalati, che sono oltre 38.290, il 40,3% dei quali per causa professionale riconosciuta. I lavoratori con malattie asbesto-correlate riconosciute protocollate nel 2021 sono 948. – I lavoratori deceduti nel 2021 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 820, il 23,6% in meno rispetto ai 1.073 del 2020, di cui 154 per silicosi/asbestosi.

LE CURE RIABILITATIVE

Le cure riabilitative erogate dal Centro Protesi di Vigorso di Budrio, con le filiali di Roma e Lamezia Terme, dal Centro di riabilitazione motoria di Volterra e dagli 11 centri di fisiochinesiterapia attivi in cinque regioni ammontano a oltre 139mila.

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