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Voci dal Dig.Eat 2019, gli esperti spiegano il digitale in Italia

Ungaro (Anorc Professioni): "Necessaria centralita' delle persone"

Pubblicato:25-07-2019 08:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:33

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ROMA – Il DigEat 2019, l’evento organizzato da Anorc al Teatro Eliseo di Roma lo scorso 30 maggio e dedicato a imprese e Pa, ha fatto il punto sullo stato della trasformazione digitale e del rispetto della privacy in Italia, in una giornata che ha visto alternarsi interventi, interviste, tavole rotonde, ma anche performance musicali e intermezzi di puro intrattenimento. Molte sono state le testimonianze di alcuni tra i più autorevoli professionisti del settore. Andrea Caccia, ingegnere, esperto in fatturazione elettronica e componente del Consiglio direttivo di Anorc, ha parlato dello stato della fatturazione elettronica, spiegando che “il progetto ha funzionato, al di là di qualche piccolo intoppo siamo partiti”. “Il problema- ha aggiunto Caccia- è che questo è stato visto dalle imprese come un adempimento e non come una opportunità. Ad esempio, è uscito uno standard europeo che prenderà il posto di Fattura Pa, e dovrebbe essere l’opportunità grossa perché, sapendo in anticipo ciò che succederà, le imprese avranno la possibilità di muoversi al momento giusto. Il coinvolgimento degli stakeholder permetterà di fare un progetto più inclusivo e di far sì che tutte le parti in gioco svolgano la loro parte. Serve che il legislatore semplifichi- ha concluso- per permettere alle imprese di cogliere le opportunità e vantaggi che la fatturazione elettronica può dare”. 


Sarah Ungaro, avvocato e vicepresidente di Anorc Professioni, ha ricordato la “centralità delle persone” nei processi di digitalizzazione, necessaria ad evitare che si accolga la tecnologia in maniera passiva. “Questo- ha aggiunto- al fine di perseguire una sorta di ‘antropocentrismo digitale’, in contrasto con quella che alcuni avvertono come una tecnocrazia, cioè l’incombenza delle tecnologie vissute in modo passivo, l’utilizzo delle quali non è affatto consapevole. Quindi- ha concluso- rimettere al centro le persone, la loro formazione e loro competenze è un passo imprescindibile per poi rendere efficaci le linee d’azione presenti nel nuovo Piano Triennale”.

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