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Fontana di Trevi, stop bivacco: contro i turisti indisciplinati i fischietti volontari

Nessun cartello, per adesso, a indicare il percorso da seguire e le cose da non fare

Pubblicato:25-07-2017 17:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:34

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ROMA – C’e’ chi si siede sul bordo, chi mette le mani nell’acqua per cercare un po’ di refrigerio, chi scatta selfie e anche chi mangia e beve all’ombra della storia. Un pomeriggio di ordinario caos a Fontana di Trevi, interrotto soltanto dai fischietti continuamente in funzione dei volontari dell’associazione Martiri di Nassiriya e da quella dei Vigili urbani in pensione, che da oggi presidiano la fontana più famosa della Capitale grazie a un accordo con il Campidoglio. Una sperimentazione che durerà ottanta giorni, dalle 9 a mezzanotte compresi i festivi, e che arriva dopo l’ordinanza della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che vieta il bivacco a Trevi e davanti alle altre fontane romane che si trovano all’interno dell’area Unesco.

Un provvedimento necessario soprattutto nel luogo simbolo della Dolce vita, ma che non basta a garantirne la tutela a causa della mancanza dei controlli. Ecco perchè l’amministrazione ha stipulato la convenzione con volontari che, dopo il periodo di prova, sarà resa permanente con un bando ad hoc. Per adesso, però, ad arginare i fiumi di turisti in visita alla fontana di Trevi ci pensano loro, i volontari.


Dobbiamo evitare bivacchi e che si siedano sul bordo della fontana“, racconta all’agenzia Dire Domenico Volpe. Lui e’ un vigile urbano in pensione, “ho prestato servizio per 37 anni- dice- facevo proprio questo e le assicuro che e’ un lavoro duro. Qui e’ un continuo, e’ impossibile, per il rimborso spese che c’e’, poi. E qualcuno e’ anche un po’ arrogante”.

Si ferma, Domenico, e fischia verso una turista che, poco più in là, si accomoda sulla vasca. “No”, intima Domenico che accompagna il divieto con l’indice. “La sindaca ha voluto fortemente questo servizio- riprende- io alle riunioni l’ho detto: dovrebbero allungare la recinzione e non fare più venire le persone al livello della vasca“. Un altro paio di fischi, un cenno con la mano, e Domenico riparte con i controlli. “Del resto- riflette- queste cose belle ce l’abbiamo solo noi”.

Certo, non e’ facile spiegare a ogni turista quello che non può fare. Sono tantissimi, gettano le monetine, scattano foto e, come se non bastasse, fanno lo slalom tra i venditori abusivi che circolano intorno a Fontana di Trevi. Nessun cartello, per adesso, a indicare il percorso da seguire e le cose da non fare. Due auto della Polizia municipale controllano il lato sinistro della piazza, mentre al centro della fontana ci sono i volontari Martiri di Nassiria.

“I cartelli esplicativi? Da domani verranno messi- puntualizza il coordinatore del gruppo Pietro Nannuzzi- ci e’ stato garantito. Intanto, noi vigiliamo che tutto si svolga in modo regolare, che turisti e cittadini non si siedano sul bordo della vasca e che non si bivacchi all’interno di quest’area con alimenti o bevande. La gente si siede continuamente, cerca refrigerio nell’acqua, cose inopportune“. Come associazione, loro hanno già svolto incarichi simili durante il restauro di Fontana di Trevi e quello della scalinata di Trinità dei Monti. “I turisti? Con l’educazione e la gentilezza si ottiene tutto”, risponde Pietro.

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