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Colosseo, Franceschini: “Dal primo gennaio 2018 nuovo direttore al lavoro”

Federica Galloni tornerà alla guida del Colosseo fino a dicembre, quando si concluderà la procedura di selezione internazionale indetta dal Mibact

Pubblicato:25-07-2017 10:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:33

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ROMA – “La sentenza del Consiglio di Stato “ha fatto molta chiarezza. Questo ci consente di andare avanti, la sentenza del Tar è stata annullata, abbiamo perso tempo ma non troppo. Adesso al Colosseo torna Federica Galloni ad interim fino alla conclusione della procedura internazionale a cui hanno fatto domanda 82 persone, di cui 16 non italiani. L’obiettivo è fare in modo che si completino le procedure nei prossimi mesi e il direttore entri in servizio dal 1 gennaio 2018“. A dirlo, il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, che oggi ha indetto una conferenza stampa al Collegio romano dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto l’appello presentato dal Mibact contro la sentenza del Tar che lo scorso 7 giugno aveva bloccato l’istituzione del Parco archeologico del Colosseo.

Ribaltando il verdetto del Tar, il Consiglio di Stato ha dato ragione al ministero sia per l’istituzione del Parco che per la nomina di un direttore tramite selezione internazionale. “Possiamo andare avanti in un percorso riformatore che valorizzerà al meglio il Parco archeologico più importate del mondo, quello che tutto il mondo ammira e ci invidia” dice Franceschini.


“RIFORMA FUNZIONA OVUNQUE, PERCHÉ NON DOVREBBE A ROMA?”

“Se la riforma ha funzionato, valorizzando i musei, aumentando i visitatori e migliorando la qualità scientifica a Brera o a Capodimonte, a Pompei o agli Uffizi o in qualsiasi altro luogo italiano, non si capisce perché non dovrebbe funzionare a Roma. Tutti i sindaci in tutta Italia, di qualsiasi colore, hanno apprezzato la riforma e lavorato insieme ai nostri direttori. Il Comune di Roma invece ha deciso di fare ricorso”.

“IN QUESTO ANNO MAI INFORMATI DA COMUNE SU BENI”

“Ci vuole collaborazione perchè su tutto quello che è avvenuto a Roma nell’autonomia del Comune sui beni culturali in questo ultimo anno nessuno ci ha mai informato di nulla, e non per questo abbiamo impugnato niente. Siamo disponibili a collaborare sapendo che ora partiamo dalla creazione del parco archeologico più grande del mondo”.

di Nicoletta Di Placido, giornalista professionista

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