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Terzo giorno di sciopero dei lavoratori ex Ilva a Genova. Il sindaco: “Cassa integrazione inaccettabile”

Tensione alle stelle dopo la notizia che Acciaierie d'Italia ha mandato una nave carica di coils a Savona, per aggirare il blocco del capoluogo ligure

Pubblicato:25-06-2021 09:30
Ultimo aggiornamento:25-06-2021 15:50

ex ilva genova sciopero corteo
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GENOVA – Mente fredda, cuore caldo. È il mantra della terza giornata di sciopero dei lavoratori ex Ilva di Genova contro la procedura di cassa integrazione ordinaria avanzata dall’azienda è che dovrebbe scattare a partire da lunedì. Dopo i primi due giorni di sciopero e corteo per le vie di Cornigliano, martedì e mercoledì, ieri i metalmeccanici si sono presi un giorno di riposo per san Giovanni, patrono della città. Ma stamattina alle sette sono tornati a radunarsi davanti ai cancelli della fabbrica, pronti a marciare compatti questa volta verso il centro, in direzione della Prefettura. Il corteo ha iniziato a muoversi poco dopo le 8.30.

La tensione è più alta dei giorni scorsi. Mercoledì, poche ore dopo il via libera del Consiglio di Stato alla prosecuzione delle attività dell’area a caldo di Taranto, i vertici di Acciaierie d’Italia, ancora pienamente in mano di ArcelorMittal in attesa del ritorno formale dello Stato italiano nel consiglio di amministrazione, respingevano al mittente la richiesta dei sindacati genovesi di sospendere la procedura di cassa integrazione almeno fino a lunedì, giorno in cui a Cornigliano arriverà il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

A gettare benzina sul fuoco anche la notizia arrivata ieri per cui l’azienda ha mandato una nave carica di coils a Savona, per aggirare il blocco di Genova. Immediata la presa di posizione della compagnia unica dei portuali dello scalo savonese al fianco delle tute blu genovesi. Con gli operai ex Ilva, stamattina scendono in piazza delegazioni di tutte le principali fabbriche metalmeccaniche genovesi e dei portuali, che si uniscono al corteo lungo il cammino. Ieri sera alle tute blu è arrivata anche la solidarietà dell’Anpi e di Genova antifascista. In prima linea, caschetti legati ai jeans pronti all’uso e scarpe antinfortunistiche ai piedi a mostrare determinazione, le maglie rosse e nere della Fiom a tenere alto lo striscione “Che l’inse”. Mezzo passo indietro Fim e Uilm, con le bandiere che sventolano, compatti e uniti nella battaglia.


Rigettiamo la cassa integrazione per crisi di mercato quando il mercato dell’acciaio sta tirando come non mai e tutte le aziende stanno facendo affari d’oro. Nel siderurgico non ci sono altri lavoratori in cassa”, ricorda il coordinatore della rsu e delegato Fiom, Armando Palombo. “L’incontro di lunedì con Orlando non serve a niente, la cassa integrazione sarà già partita– prosegue- l’atteggiamento del governo è da servi o da complici, oggi li smascheriamo con tutta la nostra energia e la nostra forza, disciplina e organizzazione”.

Nel mirino anche la politica locale: “In questi tre giorni neanche una telefonata, Comune e Regione sono rimasti silenziosi in maniera vergognosa“. Si salvano solo il consigliere regionale di Linea condivisa, Gianni Pastorino, il delegato Uilm e consigliere comunale Fabio Ceraudo, il senatore dell’Alternativa c’è, Mattia Crucioli, stamattina in corteo con i lavoratori.

ORE 11,00: IL CORTEO ARRIVA IN PREFETTURA

È arrivato in largo Lanfranco, sotto la prefettura di Genova, il corteo dei lavoratori ex Ilva partito questa mattina poco dopo le 8.30 dai cancelli della fabbrica di Cornigliano. Cori, fumogeni e petardi che, come di consueto, aumentano di intensità e di colore quando la manifestazione passa tra le gallerie che separano piazza della Nunziata da piazza Corvetto. Il palazzo del governo è presidiato da polizia e carabinieri in assetto anti sommossa a sbarrare l’entrata. Di fronte, il blocco compatto dei lavoratori.

ORE 11,10: PRIMI SCONTRI CON LE FORZE DELL’ORDINE

Primi scontri tra i lavoratori ex Ilva di Genova e le forze dell’ordine che sbarrano l’ingresso della Prefettura. I manifestanti spingono, provando a forzare il blocco, tra grida di “lavoro” e “picchiateci”. Vola anche qualche bottiglia di plastica, mentre altri lavoratori alzano le mani. Polizia e carabinieri per il momento respingono ma non caricano.

Nel corso degli scontri, un poliziotto è stato colpito sul casco ed è stato allontanato dal servizio, dopo aver accusato un malore anche a causa del caldo. L’uomo è stato portato via in auto dai colleghi. A prestare i primi soccorsi anche alcuni manifestanti.

scontri a genova ex ilva

ORE 11,40: IL CORTEO SI SPOSTA VERSO COMUNE

Al grido di “Marco Bucci dov’è?”, il corteo dei lavoratori ex Ilva di Genova si sposta dalla Prefettura alla sede del Comune, distante poche centinaia di metri. I manifestanti sono arrivati sotto la sede del Municipio, in via Garibaldi. Niente forze dell’ordine a presidiare l’ingresso, ma portone sbarrato.

ORE 12,00: LA PROTESTA TORNA IN PREFETTURA E INCONTRA IL SINDACO

La manifestazione dei lavoratori ex Ilva di Genova ritorna dal Comune alla Prefettura. A sbarrare l’ingresso del Palazzo del governo questa volta, oltre alle forze dell’ordine in assetto anti sommossa, anche due blindati della Polizia. Mentre il corteo lasciava Palazzo Tursi, il sindaco Marco Bucci si era detto disponibile a incontrare una delegazione dei lavoratori, ma i manifestanti non hanno gradito la chiusura del portone. È il primo cittadino, allora, a spostarsi e incontrare i lavoratori sotto la Prefettura, dove è in corso un faccia a faccia con lo storico ex segretario della Fiom, Franco Grondona.

protesta lavoratori ex ilva genova incontrano il sindaco Marco Bucci

BUCCI: “LA CASSA INTEGRAZIONE È TOTALMENTE INACCETTABILE”

Abbiamo detto chiaro e tondo al governo che la cassa integrazione è totalmente inaccettabile perché il mercato sta crescendo e il prodotto che viene fatto a Genova è di qualità: bisogna solo farlo e venderlo”. Così il sindaco di Genova, Marco Bucci, nel corso del faccia a faccia con Franco Grondona, sotto la Prefettura, incontrando i manifestanti dell’ex Ilva. “Io posso fare solo moral suasion– ammette il primo cittadino- bisogna andare da chi è direttamente responsabile”.

Il sindaco aggiunge di aver “chiesto ad Arcuri che non appena lo Stato entrerà effettivamente in Acciaierie d’Italia dovrà prendere le redini dell’azienda. A quel punto, noi abbiamo un piano di sviluppo per tutta l’area di Cornigliano“. I lavoratori hanno ricordato al sindaco che da lunedì saranno in cassa integrazione. Terminato il confronto, il corteo si sposta sotto la sede della Regione.

ORE 12,50: TAFFERUGLI ANCHE SOTTO LA REGIONE

Dopo il confronto con il sindaco, è tornata a salire la tensione nella protesta dei lavoratori ex Ilva di Genova. Nuovi scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine davanti al Palazzo della Regione.

L’ingresso di piazza De Ferrari è sbarrato e presidiato da polizia e carabinieri in assetto anti sommossa. Il governatore Giovanni Toti, però, non è in sede, impegnato in visite istituzionali nel levante ligure.

scontri a genova ex ilva sotto regione

LE FORZE DELL’ORDINE SI TOLGONO IL CASCO IN SEGNO DI DISTENSIONE

Gesto di distensione davanti all’ingresso della Regione da parte delle forze dell’ordine che si tolgono il casco di fronte ai manifestanti dell’ex Ilva.

TOTI: “LA VIOLENZA È INACCETTABILE, SONO VICINO AGLI AGENTI”

“Quali che siano le ragioni, la violenza è inaccettabile. Sono vicino agli agenti feriti negli scontri. Mi auguro che tutte le forze sindacali si dissocino da ogni tipo di azione violenta e che cessi immediatamente la protesta e queste azioni inaccettabili”. Lo dice il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, a seguito degli scontri davanti la sede della Prefettura.

scontri a genova ex ilva sotto regione la polizia toglie i caschi

ORE 13,20: PREFETTO E QUESTORE RICEVONO I MANIFESTANTI

Prefetto e questore di Genova incontreranno a breve un’ampia delegazione dei lavoratori ex Ilva. Il corteo si sta, dunque, spostando dalla Regione e sta tornando sotto il palazzo del governo.

ORE 14,30: LA DELEGAZIONE RESTA IN PREFETTURA: ASPETTIAMO IL GOVERNO

La delegazione dei lavoratori ex Ilva di Genova ricevuta in Prefettura non si alzerà dal tavolo finché non arriverà una presa di posizione ufficiale del governo sull’illegittimità della richiesta di cassa integrazione ordinaria da parte dell’azienda“. Così Armando Palombo, coordinatore rsu e delegato Fiom dello stabilimento genovese di Acciaierie d’Italia, ai lavoratori in presidio sotto la sede del palazzo del governo. “Rimaniamo qui, è una giornata lunga”, conclude.

UIL: SOLIDARIETÀ ALLE FORZE ORDINE PROVOCATE DA ALCUNI FACINOROSI

Solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori delle forze dell’ordine che oggi, nel corso della manifestazione dei lavoratori ex Ilva, sono stati provocati da alcune frange facinorose che tentavano di farsi aggredire, durante la protesta alla quale noi avevamo aderito con il giusto spirito”. Così, in una nota, Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria, e Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova.

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