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VIDEO | Sgarbi tuona contro i magistrati e insulta deputate: espulso e portato via di peso dalla Camera

Sgarbi ha lanciato un'invettiva contro la 'criminalità' della magistratura. Poi ha insultato la deputata Bartolozzi e anche Carfagna. È stato espulso

Pubblicato:25-06-2020 12:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:33

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ROMA – “Chiedo una commissione parlamentare di inchiesta per la nuova tangentopoli: Palamaropoli”. Così il deputato Vittorio Sgarbi nella aula della Camera nel corso della sua dichiarazione di voto al dl giustizia, lanciando parole di fuoco contro una parte della magistratura. In difesa delle toghe è poi intervenuta la deputata di Forza Italia Giusi Bartolozzi, contro cui si sono riversati gli insulti sessisti di Sgarbi (che avrebbe usato espressioni dl tipo espressioni del tipo: “Sai fare solo p…”. “P…ara”. “Tr..”).

Richiamato, Sgarbi ha usato parolacce anche nei confronti della presidente di turno dell’assemblea, Mara Carfagna. Infine è stato portato via di peso, mentre gridava ‘fascisti’. Cronaca di ordinaria follia oggi a Montecitorio.


La presidente Carfagna, dopo averlo richiamato all’ordine, è arrivata alla decisione di espellerlo dall’aula: “Le chiedo di allontanarsi dall’aula perche lei non può insultare i suoi colleghi– ha detto Carfagna-. Lei non può continuare a pronunciare parolacce in questa aula. Chiedo agli assistenti parlamentari di allontanarla fuori dell’aula, le ha dette anche a me… Lei ha scambiato questa aula per uno spettacolo. Ha pronunciato parole irripetibili verso la collega Bartolozzi e verso questa presidenza. Insulti e offese verso una donna ed è inaccettabile, e tutta l’aula dovrebbe esprimere solidarietà. Quanto alle parole contro parte dei magistrati, l’onorevole Sgarbi se ne assume la responsabilità”.

ECCO COME SONO ANDATE LE COSE

Quando manca una manciata di minuti alle 14, nel corso delle dichiarazioni di voto sul dl giustizia, Sgarbi dopo aver tuonato contro la “criminalità di magistrati che fanno l’opposto del loro lavoro, peggio di criminali”, ricorda le parole di Cossiga contro l’Anm “definita un’associazione mafiosa”.

Giusy Bartolozzi di Forza Italia, che oltre a essere deputato di Forza Italia è magistrato della corte d’appello di Roma, interviene per esprimere il personale sdegno “da servitore dello stato, da cittadino e da ultimo da politico”. Dice: “Sentire le parole dell’onorevole Sgarbi per cui che la magistratura tutta è mafiosa mi fa inorridire”.

Sgarbi a quel punto si inalbera e comincia a inveire contro la collega e contro la presidenza, retta in quel momento dalla vicepresidente Mara Carfagna. Lo stenografico della Camera recita: “Il deputato Sgarbi rivolge ripetuti insulti all’indirizzo della deputata Bartolozzi e della Presidenza”. Prende la parola Michele Bordo, del Pd, per condannare le parole contro i giudici. “Ma vaffanculo!”, commenta Sgarbi. La presidente Mara Carfagna è irremovibile. “No, onorevole Sgarbi, lei non può continuare a pronunciare parolacce in quest’Aula. Allora, le chiedo di allontanarsi dall’Aula e chiedo agli assistenti parlamentari la cortesia di eseguire gli ordini della Presidenza”.

Applausi, riporta lo stenografico. “Me ne vado da solo“, risponde Sgarbi mentre Emanuele Fiano rammenta che Sgarbi “ha detto appunto ‘vaffanculo’!”. E Carfagna: “Lo ha detto anche a me…”. A questo punto, scrive ancora il brogliaccio della seduta d’aula, “gli assistenti parlamentari ottemperano all’invito della Presidente. Portano il deputato Sgarbi di peso fuori dall’Aula“. Mentre lascia l’emiciclo preso in consegna dai commessi che lo sollevano dal banco e lo portano di peso lungo le scale quindi in Transatlantico e poi di lì fino al giardino, ha un ultimo improperio contro la presidente: “Sei una fascista! Fascista!“, le grida.

FICO: “SGARBI INDECENTE, CI SARÀ ISTRUTTORIA”

“Indecente e indegno il comportamento sessista del deputato Sgarbi quest’oggi in Aula. Ho dato mandato ai questori di aprire un’istruttoria per prendere gli opportuni provvedimenti“, mette a verbale il presidente della Camera Roberto Fico al termine della gazzarra. I fatti.

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