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Salvini vuole tutto e Di Maio non può dirgli no… e Di Battista va in India

L'editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi.

Pubblicato:25-06-2019 15:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:27

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Un democristiano che nella sua lunga vita politica ne ha viste di crisi, e di tutti i colori. Paolo Cirino Pomicino, di passaggio alla Camera, regala una battuta ai cronisti e fotografa così il rapporto tra Lega e M5S: «Salvini al voto? E perché mai? Ora ha un cameriere che gli porta tutto quello che vuole, quando gli ricapita». Ieri c’è stata anche la straordinaria vittoria delle Olimpiadi invernali assegnate a Milano e a Cortina. Un gioco di squadra, certo, ma è la Lega con il sottosegretario allo Sport, Giancarlo Giorgetti, che si intesta la vittoria politica. Perché a suo tempo il M5S con i suoi sindaci di Torino e di Roma si erano schierati nettamente contro tutte le Olimpiadi. Tutto va nella direzione di Capitan Salvini, che ora rilancia.

Stasera ci sarà un vertice a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio per fare il punto sulle urgenze da portare domani al Consiglio dei ministri. A partire dall’autonomia rafforzata chiesta da Lombardia e Veneto. Il M5S ha ancora dei dubbi? Il testo è già pronto e va bene così, ha fatto sapere il leader della Lega. Anche sulla Tav, madre di tutte le battaglie del M5S, la viceministra ‘grillina’ Castelli ha cercato di mediare proponendo di farne una ‘leggera’. Niente da fare: «Amo i treni che corrono», ha replicato secco Salvini. Che poi vuole pure, e presto, la sua Flat tax.

Nel Movimento non si riesce a contrastare il rilancio leghista perché si teme di far saltare il banco e nessuno vuole andare ad elezioni anticipate. In queste ultime ore un’altra senatrice ha lasciato il Movimento in forte polemica con Di Maio ed ora la maggioranza al Senato ha solo tre voti di scarto. E se anche altri se ne andassero? Di Maio deve contrastare l’intervento a gamba tesa dell’amico Di Battista, che sta cercando in tutti i modi di rientrare in partita e riconquistare un posto al vertice. Lo ha fatto in modo maldestro, scatenando l’ira di tutti i parlamentari da lui definiti, di fatto, dei burocrati pigia bottoni. Di Maio lo ha rimesso a posto e, stando a quello che si è riuscito a capire, alla fine Di Battista si rimetterà lo zaino in spalla e a luglio se ne andrà in India.


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