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Nella Giornata dell’Africa, l’Italia incontra l’Angola

Valerio Perinelli, chef business officer di Sace: "C'è molto margine di crescita"

Pubblicato:25-05-2023 19:44
Ultimo aggiornamento:25-05-2023 19:52

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ROMA – Con in portafoglio 800 milioni di transazioni e investimenti garantiti, Sace può aiutare a cogliere al meglio le opportunità di crescita legate alla cooperazione tra Italia e Angola: a parlare con l’agenzia Dire è Valerio Perinelli, chief business officer della società specializzata nel settore assicurativo-finanziario.
L’intervista si tiene nella sede di Confindustria, in occasione della Giornata dell’Africa, a margine di un forum promosso dalla rete di imprese Assafrica & Mediterraneo.

MENO PETROLIO, PIU’ PRODUZIONI LOCALI

“L’Angola è in una fase di transizione verso un’economia meno dipendente dal petrolio e ora sta puntando su una produzione locale e non solo sulle importazioni” sottolinea Perinelli. “Sace è molto interessata e supporta le imprese italiane da questo punto di vista, tenendo conto che nell’ultimo anno le importazioni dell’Angola dall’Italia hanno raggiunto un valore di 300 milioni di euro e la società ha in portafoglio transazioni e investimenti garantiti per circa 800 milioni; un ammontare, questo, anche superiore all’import annuale perché si tratta di un supporto pluriennale”.

Secondo il chief business officer, “c’è molto margine di crescita e Sace ha intenzione di giocare il suo ruolo“.


DALL’AGRIBUSINESS ALLA SALUTE

Diversi i comparti promettenti. “Dopo quello della meccanica strumentale c’è l’agribusiness, uno dei primissimi settori in Italia” evidenzia Perinelli. “Poi c’è l’area della salute e in particolare la creazione di posti negli ospedali locali”.

Con un interscambio che dopo il calo dovuto alla pandemia di Covid-19 è cresciuto nel 2022 di circa il 350 per cento, raggiungendo un valore di un miliardo e 800 milioni di euro, la prospettiva appare dunque positiva. “Abbiamo una lista di richieste di intervento che si aggira attorno ai due miliardi”, sottolinea Perinelli. “E’ evidente che c’è una spinta dell’Italia”.

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