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Borse, orecchini, candele: l’asta social dei ‘creativi’ in aiuto della Romagna fa il botto

Due imprenditrici romagnole hanno lanciato un'asta social per raccogliere fondi per gli alluvionati: all'appello hanno risposto quasi 600 artigiani 'creativi' e in tre giorni hanno raccolto un bel 'tesoretto'

Pubblicato:25-05-2023 18:39
Ultimo aggiornamento:26-05-2023 10:14

asta creativi per la romagna
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CESENA – “In quei giorni non potevo andare a ‘sbadilare’, con la mia famiglia eravamo isolati e bloccati in casa a Bertinoro, per via delle frane e della pioggia che continuava, ma qualcosa si doveva fare”. Così “ho preso in mano l’idea nata da Francesca che non poteva fare niente, perché lei invece era nel suo quartiere, l’Oltresavio a Cesena, a ridosso del fiume esondato, a spalare il fango”. Valentina Amoroso “imprenditrice anarchica” di Bertinoro, lo racconta parlando con il bluetooth mentre sta guidando verso Cesena, dove, da quando è partita l’emergenza, come volontaria ogni giorno va a preparare i pasti agli sfollati. Non ha tempo di accostare e a volte la linea salta, ma lei è di corsa. E si capisce che è nella sua natura: in ogni cosa che fa, mette il turbo. Come è successo con #creativiperlaromagna: asta benefica che in poche ore ha messo insieme 570 artigiani di tutta Italia e raccolto decine di migliaia di euro in 48 ore.

Valentina Amoroso di @comeleciliegie e Francesca Rossi di @macrameraviglie, due romagnole e due creative, in piena emergenza alluvione hanno infatti lanciato un’asta benefica che ha spopolato sui social, e a cui hanno partecipato 570 artigiani-creativi (almeno quelli ‘ufficiali’). Da martedì 22 maggio a oggi, giovedì 25 maggio, con l’hastag #creativiperlaromagna sono state messi all’asta centinaia di creazioni uniche ‘made in Romagna e made in Italy’ il cui ricavato andrà a favore delle persone che a causa dell’alluvione hanno perso chi l’auto, chi il proprio laboratorio creativo, chi la propria casa. L’asta si è chiusa poche ore fa, alle 10 di mattina, e un conto complessivo di quanto si è raccolto è ancora impossibile farlo. Contando che la base d’asta per ogni articolo era di 30 euro, moltiplicando per il numero di partecipanti, la cifra è probabilmente di oltre 17.000 euro, sottostimata. Considera che il kimono che ho messo all’asta è stato venduto a 200 euro e tantissime sono le donazioni che superano i 100 euro”. Insomma, nessuno azzarda stime, ma di sicuro l’obiettivo di partenza di 5-6.000 euro è stato di lunga superato.

Spulciando tra gli articoli venduti, ci sono borse, orecchini, ironici portachiavi fallici, mongolfiere da appendere al soffitto, vestiti, cappelli, candele. Per tutti i gusti insomma e nessuno è rimasto invenduto. “Volevamo aiutare i nostri amici e vicini di casa, persone di cui conosciamo l’effettiva necessità, e abbiamo una lista di 15 famiglie”, spiega Valentina. Ma poi l’idea “nata improvvisata” è esplosa a macchia d’olio, coinvolgendo centinaia di creativi da tutta Italia, tanto che “ancora non ce lo spieghiamo”, chiosa. Anche gestire una raccolta di queste dimensioni è piuttosto impegnativo, ammette: “Ho dovuto prendermi dei giorni per farlo, prima di ripartire con la mia attività”.


Ad ogni modo, “oltre quelle 15 famiglie- prosegue- ci piacerebbe aiutare anche artigiani che in questa tragedia hanno perso il loro laboratorio e cercano aiuto per ripartire”. Valentina si reputa fortunata perché il suo laboratorio-negozio non ha avuto danni. Pensa poi a pittori e ceramisti che hanno perso tutto e hanno creato raccolte fondi on line. Ancora “vivo in collina, qua ci sono tanti piccoli Comuni e frazioni che hanno subito danni enormi- sottolinea- e non hanno soldi per mettere a posto le strade distrutte”. Sicuramente l’intento è poter arrivare anche a loro. Questa è una prima iniziativa: “Ci sarà bisogno anche dopo, mi organizzerò per raccogliere fondi in altro modo- assicura- con il mio brand”. Ora Valentina deve staccare: è arrivata a Cesena e con altri volontari preparerà mille pasti per la cena di questa sera.

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