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ROMA – Non è raro che a casa propria un romano abbia sempre qualcosa da scoprire. Succede ad esempio in via dei Cerchi 87, nei pressi di dove si ritiene fosse ubicato il Lupercale in cui Romolo e Remo, eroi fondatori di Roma, vennero allattati dalla Lupa. Proprio qui fu poi fondata la prima chiesa cristiana dell`antica Urbe, nacque il Convento di Santa Anastasia e infine venne eretto il Monastero dei padri Olivetani, dell`ordine Benedettino, con la sua facciata iconica a foggia di sipario teatrale e quella mano in gesso, con l`indice puntato, detta dai romani `la mano di Cicerone`. Oggi questo magnifico palazzo, custode di più di una storia, ospita la Biblioteca ed il Museo della Cucina. Da sapere è che l`ingresso è gratuito ma per accedere è necessario prendere appuntamento.
Nel weekend del 27 e 28 maggio le porte del Museo della Cucina si aprono per Ficus al massimo – il Made in Italy che cerchi. Una due giorni, dalle 10.00 alle 21.00, a tu per tu con designer, artigiani, illustratori e stilisti. Un vero e proprio market allestito tra antichi ricettari, utensili e macchine per preparare il cibo. In mostra e in vendita gioielli, moda sostenibile, accessori e borse, cappelli, illustrazioni, home decor, ceramica, kimono, candele e luxury vintage.
Tra gli ospiti del `Ficus al massimo` ecco Mumble hats di Lucio Leoni, modista e cappellaio che attraverso strumenti di inizio `900 modella copricapo per tutte le stagioni, con attenzione alla sostenibilità: dalla ricerca dei materiali allo smaltimento degli scarti di lavorazione. LAU Clothing, un top brand femminile dallo stile unico e riconoscibile attraverso il potere della sintesi. Ironia, colori decisi e silhouette oversize definiscono uno stile comodo unito a dettagli trompe l`oeil e accenni di un`eleganza sportiva. Eliot, una linea in jersey di bamboo di qualità altissima, elegante, ecosostenibile, soffice e funzionale per tutte le donne che sono alla ricerca di un guardaroba comodo ed innovativo. Spiccano le opere dell`artista Iraniano Saleh Kazem, ha dipinto quasi tutti i locali della scena culturale della città, a partire da Trastevere. I suoi disegni sono uno specchio della vita quotidiana come una serie di momenti di attesa.Dalla miscela di inchiostro nero, caffè, elementi della natura (fiori e foglie vere), fili, spartiti musicali e vecchie carte nascono invece i lavori, inseriti spesso in cornici d`epoca, dell`artista Francesca Mariani.
In mostra al piano di sotto le più varie strumentazioni che nel corso dei secoli si sono utilizzate in alta cucina, in pasticceria, in cioccolateria, in gelateria, nella panificazione e nelle cucine domestiche. Sono esposti pezzi che spaziano dagli stampi barocchi per il gelato di primo Seicento alle cucine a gas degli anni Cinquanta del secolo scorso; dalle bellissime mezzine toscane ottocentesche e dalle contemporanee macchine per la pasta fino alle pentole di design del secondo Novecento. Non mancano inoltre vere e proprie rarità come il primo gioco di cucina per bambini, prodotto a Ravensburg nel 1898, o come le semplici e fascinose scodelle da desco conventuale.
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