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Andreoni: “Vaiolo delle scimmie a Tirana? Più facile che i tifosi si scambino il Covid”

Giallorossi ed olandesi sono accorsi numerosi in Albania per assistere questa sera alla finale tra l'AS Roma e il Feyenoord

Pubblicato:25-05-2022 14:35
Ultimo aggiornamento:25-05-2022 16:55

ANDREONI coronavirus medici ospedali
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ROMA – “È più facile che decine di migliaia di persone ‘ammucchiate’, tra tifosi italiani e olandesi, si scambino un po’ di Covid piuttosto che il Monkeypox”. Così Massimo Andreoni, direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), interpellato dalla Dire in merito al rischio di eventuali contagi da Covid o vaiolo delle scimmie tra i tifosi giallorossi ed olandesi che sono accorsi numerosi a Tirana per assistere questa sera alla finale di Conference League tra l’AS Roma e il Feyenoord.

Quindi esclude la possibilità che si possa creare un focolaio?

“Mi sembra difficile, in Albania non ci sono casi di Monkeypox e in Italia sono pochissimi- ha risposto Andreoni- quindi l’evento sfortunato che in questo momento in Albania ci sia un paziente con il vaiolo della scimmia e che si possa scambiare l’infezione con altri è oggettivamente bassissimo”. Il rischio, secondo Andreoni, è invece “molto più alto con il Covid, perché il virus sta circolando in Albania e in Italia ieri si sono registrati 29mila nuovi casi, per cui la possibilità di incontrare qualcuno con questo virus mi sembra statisticamente molto ma molto più alta. L’indice di trasmissibilità della variante Omicron sta a 9/10, dunque una persona ne infetta 9/10, quello del Monkeypox è inferiore a 1, quindi il rischio tra i due virus è 1 a un milione”. È “chiaro”, però, che “se per caso ci fosse una persona infetta (con il vaiolo delle scimmie) il rischio è maggiore, perché i tifosi si trovano in un sistema di grande contatto, ma stiamo parlando di una malattia in cui in Europa ci sono meno di cento casi, per cui il rischio di incontrare una persona potenzialmente infetta mi sembra bassissimo e francamente non avanzerei questi ipotesi. Sarei invece più preoccupato del Covid, perché ne gira ancora molto”.


NON MI ASPETTO GRANDE DIFFUSIONE, SI ESTINGUERÀ DA SOLO

“Non mi aspetterei una grande diffusione di questo virus – aggiunge Andreoni -. Possiamo aspettarci una certa numerosità di casi, magari fino a 100, ma non credo, per esempio fino a 100mila. Non è una malattia come il vaiolo umano ma è un virus con un R con0 sotto l’1, che quindi tende ad estinguersi spontaneamente”.

Sulla possibilità da parte delle istituzioni sanitarie di fare scorte di vaccini o di farmaci per contrastare una possibile epidemia, Andreoni è infine contrario: “Sarebbero soldi mal spesi, attendiamo di vedere come evolve”.

RISCHIO MAGGIORE PER GLI OMOSESSUALI È UNA STUPIDAGGINE

Bisogna smetterla di dire questa stupidaggine sugli omosessuali – spiega Andreoni – perché si crea un malinteso. Questo è un virus per contatto, quindi non è l’atto sessuale anale che produce contatto, ma l’atto sessuale in genere. Fare sesso senza avere un contatto penso non sia possibile. Anche il morbillo si trasmette per contatto. L’evento party gay poi è stata una situazione occasionale, se fosse stato un viaggio di una scolaresca andava bene lo stesso per la diffusione”.

Andreoni ha poi chiarito che l’emergenza dovuta alla diffusione del vaiolo delle scimmie si potrà considerare risolta “quando non saranno più segnalati casi per 14 giorni consecutivi o- ha concluso- quando il virus rimarrà in parti remote del pianeta dove è difficile ipotizzare possa arrivare a noi”.

FACILE SIA PARTITO DA PERSONA INFETTA PIÙ CHE DA ANIMALE SERBATOIO

“Sinceramente non so chi sia il paziente ‘0’. Penso che sia stata una persona già infetta arrivata alle Canarie e che abbia infettato gli altri. Normalmente- ha spiegato- gli eventi pandemici avvengono o perché vi sia un soggetto che arriva da zone dove l’infezione è endemica, e quindi fa partire poi la diffusione del virus, o attraverso animali serbatoi importati, che in questo caso non è la scimmia ma piccoli roditori. Successe così negli Stati Uniti con la precedente infezione da vaiolo delle scimmie: un bambino comprò un piccolo scoiattolo ad una fiera di Paese e si infettò. Al momento però non è ancora stato dimostrato che la causa sia un animale serbatoio presente alle Canarie, quindi- ha concluso Andreoni- mi viene più facile pensare che il contagio sia partito da una persona già infetta”. 

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