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Il cimitero interreligioso nei pressi di Bologna sarà “unico nel suo genere”

La vicesindaca di Ozzano parla del progetto per la nascita di un luogo destinato a sepolture di diverse confessioni e laiche: "Anche l'Alma Mater aiuterà, siamo molto curiosi"

Pubblicato:25-05-2022 15:14
Ultimo aggiornamento:25-05-2022 15:14

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BOLOGNA – Il progetto per realizzare un cimitero interreligioso nel borgo di San Pietro a Ozzano dell’Emilia, nel bolognese? “Unico nel suo genere”, tanto che su questa materia “non ci sono ancora regolamenti e siamo un po’ pionieri“, racconta alla ‘Dire’ la vicesindaca e assessora ai Lavori pubblici di Ozzano, Mariangela Corrado, che sta seguendo il progetto.

Mentre prosegue l’iter che porterà alla nascita di un luogo destinato a sepolture secondo i riti di diverse confessioni e anche laiche, nell’ambito di questo stesso progetto si terrà il 5 giugno una passeggiata “sul cammino verso la pace” che avrà come fulcro proprio il borgo di San Pietro. “Abbiamo la consapevolezza di avere nel nostro Comune un luogo pubblico inutilizzato, cioè il cimitero di San Pietro – afferma Corrado – che invece è uno spazio molto prezioso anche solo in termini di testimonianza”. Infatti, racconta la vicesindaca, “c’è ancora molto affetto per questo luogo anche se non è più utilizzato come cimitero dagli inizi degli anni Novanta“, pur non risultando ancora ufficialmente dismesso.

L’amministrazione conferma quindi di voler “mettere a valore questo bene e siamo contenti che la proposta del progetto interreligioso sia stata avanzata e accolta nell’ambito di un percorso partecipativo. Sicuramente è un contenitore prezioso se questa progettualità è condivisa, tanto più dalle persone che abitano lì vicino – continua Corrado – perché questo è senz’altro un percorso che ha delle difficoltà e delle particolarità, basti solo pensare che non ci sono regolamenti e siamo un po’ pionieri”.


Di conseguenza, “il fatto di essere un progetto sostenuto dalla cittadinanza è per noi di grande aiuto, anche perché dovrà essere sviluppato insieme ad altre proposte emerse dal percorso partecipativo: ad esempio – spiega la vicesindaca – c’è chi ha proposto di recuperare l’area come orto botanico per mantenere comunque una funzione pubblica e le due cose non sono inconciliabili, l’una non esclude l’altra”. In questa prospettiva, “come amministrazione stiamo affiancando nella progettualità Valentina Ciardelli ed Enrico Lesca”, cioè i primi ideatori del progetto che hanno preso ispirazione dal cimitero di Casola Canina sulle colline di Pianoro.

Ora l’idea è portata avanti “in comune” dalle due amministrazioni, spiega sempre Corrado: a differenza di quello di San Pietro, il cimitero di Casola Canina non è più formalmente tale ma è meglio conservato, quindi “Pianoro forse avrà un elemento di maggiore riconoscibilità ma probabilmente la ricaduta attuativa del progetto sarà su Ozzano. Inoltre, c’è l’intenzione di creare dei collegamenti tra i due cimiteri, con un sentiero dotato di punti di sosta” con panchine e pannelli delle religioni (che sono già molto numerose: dai protestanti alle confessioni orientali fino alle diverse comunità islamiche ed ebraiche) o associazioni laiche proponenti. Nel frattempo, “abbiamo avuto la disponibilità a collaborare da parte dell’Università di Bologna, in particolare di Andrea Ugolini che è docente di restauro archeologico, affinché si possa svolgere un workshop con alcuni studenti nell’area del cimitero – riferisce la vicesindaca – così da definire una progettualità per il recupero. Farà parte del workshop anche la conoscenza delle diverse pratiche di sepoltura, dai cristiani ai musulmani“.

Insomma, “anche noi siamo molto curiosi di cominciare a vedere come dall’idea si possa arrivare ad una proposta concreta“, afferma Corrado, sapendo che si sta parlando di un piccolo cimitero e quindi il valore del progetto sarà soprattutto “simbolico”. Al momento, non c’è ancora una stima dei costi. “Dal lavoro con l’Università dobbiamo acquisire anche una consapevolezza dei lavori da fare – spiega Corrado – perché sicuramente bisognerà fare delle operazioni di ripristino, una parte della muratura è crollata quindi l’area va messa in sicurezza. Intanto, però, abbiamo già verificato che possono essere attivati dei canali di finanziamento, quindi quando avremo una proposta progettuale ci muoveremo per cercare risorse pubbliche e non solo”. Per quanto riguarda i tempi, per il momento di certo c’è solo che “il workshop inizierà quest’estate e da lì cominceremo a scontrarci con le questioni pratiche”, afferma la vicesindaca.

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