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ROMA – Quattro persone, autodemolitori di via Palmiro Togliatti a Roma, si sono incatenate e ammanettate all’interno degli uffici del Dipartimento Tutela Ambiente di circonvallazione Ostiense. Non si placa quindi la protesta, dopo il blitz di ieri quando alcuni titolari delle ditte di demolizioni di via Togliatti si sono arrampicati sulla cima dell’Acquedotto Alessandrino. I 4 sono ammanettatti alle porte e incatenati alle scrivanie del corridoio: tra loro anche la presidente dell’Arder, l’associazione di categoria. È intervenutta la Polizia.
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Chi demolisce i demolitori di via Togliatti, a Roma?
“La sindaca Raggi parla di delocalizzazione ma non ci sono gli atti, i terreni o i termini. Portasse qualche documento, perché noi qui ne abbiamo tanti da mostrare“. Lo ha detto Elena Donato presidente dell’Arder, incatenata con altri tre autodemolitori di via Togliatti nel corridoio del Dipartimento Tutela Ambiente del Comune di Roma.
“Questa mattina- ha spiegato- dovevamo ricevere una Pec per confermare ufficialmente l’appuntamento del 4 giugno. Ieri siamo scesi dall’Acquedotto in virtù di questa promessa, come al solito puntualmente disattesa. La protesta andrà avanti ad oltranza, fino a quando non otterremo ciò che ci aspetta di diritto: un titolo autorizzativo provvisorio o una delocalizzazione certa a spese del Comune, come da accordo di programma nel 97″. Un demolitore incatenato a una porta ha detto: “La sindaca ci chiama abusivi, ma non è così. Basti pensare che la sua stessa amministrazione ci ha autorizzato fino a 3 anni e mezzo fa. Come ha fatto il Campidoglio ad autorizzarci se siamo abusivi?”.
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