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Coronavirus, Istat: “Nove italiani su 10 hanno usato mascherina. Il 72% non è uscito di casa”

I dati del rapporto Istat 'Reazione dei cittadini al lockdown. 5 aprile - 21 aprile 2020': il 91,2% dei cittadini ha considerato utili le regole imposte per contrastare il Covid19

Pubblicato:25-05-2020 10:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:22

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ROMA – “Tre cittadini su 4 hanno usato parole di significato positivo per descrivere il clima familiare vissuto nella Fase 1 dell’emergenza Covid-19. Alta la fiducia espressa verso il personale medico e paramedico del Servizio sanitario nazionale con un punteggio medio pari a 9 (in una scala da 0 a 10) e verso la Protezione civile (8,7). Il 91,2% dei cittadini ha considerato utili le regole imposte per contrastare l’evoluzione della pandemia. L’89,5% ha percepito come ‘chiare’ le indicazioni su come comportarsi per contenere il contagio”. E’ quanto emerge dal rapporto Istat ‘Reazione dei cittadini al lockdown. 5 aprile – 21 aprile 2020‘.ù

11,6 è il numero medio di volte in cui i cittadini si sono lavati le mani in un giorno. 5,1 è il numero medio di volte in cui i cittadini si sono puliti le mani con disinfettanti in un giorno. 72% è la quota di cittadini che non sono usciti durante la giornata. L’indagine presentata in questo report, condotta nella Fase 1 dell’emergenza Covid-19 ovvero nel periodo dal 5 al 21 aprile 2020, spiega l’Istat, misura comportamenti e percezioni dei cittadini in pieno lockdown. Vengono qui pubblicati i primi risultati, in particolare quelli relativi al rispetto delle misure adottate dal Governo e al clima respirato all’interno della famiglia.

Le regioni sono state classificate in tre aree: la zona rossa (area 1) che comprende Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche; l’area 2 che comprende tutte le altre regioni del Centro-nord; l’area 3 che comprende le regioni del Sud e delle Isole.


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9 CITTADINI SU 10 FATTO USO DI MASCHERINE

Nel periodo in cui sono state messe in atto le misure restrittive della Fase 1, l’89,1% delle persone di 18 anni e più riferisce di aver fatto uso di mascherine. L’utilizzo è stato diffuso in modo trasversale in tutta la popolazione raggiungendo il valore più alto tra le persone di 45-54 anni (94,5%), relativamente più basso il valore rilevato tra i più anziani (73,5% per 75 anni e più), anche perché molto probabilmente hanno avuto meno bisogno di uscire.

L’utilizzo delle mascherine ha riguardato tutto il territorio, a prescindere dalle condizioni di maggiore o minore rischio di contagio della zona in cui si vive. Dei 5 milioni e mezzo di individui che non hanno usato la mascherina, il 68,6% probabilmente non ne ha avuto bisogno (il 20,4% ne aveva la disponibilità ma non ha avuto bisogno di usarla, il 48,2% non l’ha cercata), mentre il 31,3% riferisce di averla cercata senza trovarla.

La percentuale di quanti non hanno trovato le mascherine varia nelle diverse aree del Paese, è pari al 20,9% nella zona rossa, passa al 30,7% nelle altre aree del Centro-nord e al 40,9% nelle aree del Mezzogiorno. Tali percentuali indicano che nelle zone maggiormente colpite la disponibilità di mascherine sul mercato è stata maggiore.

Le persone si sono procurate le mascherine in diversi modi. Circa la metà le ha acquistate in una farmacia o in un negozio di sanitaria, il 22,3% riferisce che sono stati parenti o amici a procurargliele, il 17,8% le ha comprate in un altro negozio, il 12,4% le ha fatte in casa o le ha ricevute sempre di fattura artigianale da un conoscente, il 6,5% le ha acquistate su internet. L’analisi per zona di gravità del contagio mostra come la percentuale di coloro che le ha fatte in casa sia più elevata nelle zone a minor rischio di contagio (16,8% nell’area 3, contro il 7,8% della zona rossa).

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RISPETTATA LA DISTANZA DI ALMENO UN METRO

Anche il mantenere la distanza obbligatoria da persone esterne alla propria famiglia è stata una delle indicazioni per il contenimento del contagio molto rispettata; la maggior parte delle persone dichiara di essere riuscita sempre a osservare tale norma (92,4%), indipendentemente dall’età e dal genere. Ancora una volta nelle zone a minor rischio la quota scende leggermente ma si attesta comunque all’89,6% (rispetto al 90,9% dell’area 2 e al 95,5% della zona rossa). La percezione del rispetto generalizzato delle regole è confermata anche da quanti il giorno prima sono usciti per fare la spesa, il 90,1% di questi ha riferito che la distanza di un metro è stata rispettata, ad esempio, al supermercato.

72% POPOLAZIONE 18 ANNI E OLTRE NON È USCITO DI CASA

In un giorno medio della settimana il 72% della popolazione di 18 anni e oltre non è uscito di casa, il 22,7% è uscito una volta e il 5,2% due o più volte. Non emergono differenze di genere mentre rispetto all’età sono stati i 45-64enni a uscire di più (oltre il 35%). Le quote più basse si rilevano invece tra i giovani di 18-24 anni (19,6%) e tra gli anziani di 75 anni e più (10,1%).

Sono usciti più spesso i residenti nella zona rossa (32%) e nelle altre aree del Centro-nord (29,8%) rispetto a quelli del Mezzogiorno (22,8%). Guardando la condizione professionale, come era lecito attendersi, la quota più alta di chi è uscito si riscontra tra gli occupati (circa quattro su 10) mentre tra casalinghe, studenti e ritirati dal lavoro sono uscite meno di due persone su 10. Tra le motivazioni delle uscite, al primo posto si colloca fare la spesa (43,3% sul totale delle persone che sono uscite), seguono andare a lavoro (33,5%); portare fuori il cane (19%); andare in farmacia (8,9%); fare una passeggiata (7,5%) o acquistare il giornale (6,9%).

NELLA FASE 1 POCHE LE VISITE FATTE E RICEVUTE

Nella Fase 1, meno di un quinto della popolazione di 18 anni e più (19,1%) ha fatto visita a persone per portare loro la spesa o farmaci o per fare semplicemente compagnia, di queste soltanto l’1,2% lo ha fatto tutti i giorni. Non emergono differenze di genere e anche quelle per età sono decisamente modeste: la quota di chi è uscito per fare visite si attesta intorno al 22% per tutta la fascia di età 18-64 anni e scende sotto la media tra la popolazione di 65 anni e più (circa il 10%).

Le differenze sono molto contenute anche a livello territoriale: le uscite per le visite sono state molto limitate in tutte le aree del Paese. Chi è uscito, in oltre l’82% dei casi, è andato a trovare familiari e parenti (genitori/suoceri 45%), mentre nel 29% ha fatto visita ad amici, vicini o altre persone. Il contenimento degli spostamenti è confermato dalla percentuale di persone che hanno ricevuto visite. Il 23,6% della popolazione di 18 anni e più ha ricevuto visite da persone che hanno portato loro la spesa, farmaci o sono venute per fare compagnia (si tratta di 11 milioni e 846 mila persone, di cui più della metà di 65 anni e più).

La quota di chi ha ricevuto visite è molto contenuta e inferiore alla media per tutta la fascia di età 18-64 anni, sale poi al 32,3% tra la popolazione di 65-74 anni e raggiunge il 60,1% tra gli ultrasettantacinquenni. La quota di chi ha ricevuto visite è più alta tra le donne (26,3% rispetto al 20,7% tra gli uomini) e in particolare tra le donne anziane di 75 anni e più (68% rispetto a 48,4% tra gli uomini della stessa età). Anche a livello territoriale non emergono differenze significative. Fra chi ha ricevuto visite, il 59,3% è stato visitato da familiari e parenti, la percentuale sale al 78,6% tra le persone di 75 anni e più. Nel 24,7% dei casi a fare visita sono stati amici, vicini o altre persone mentre nel 30,4% si è trattato di un addetto alle consegne a domicilio.

MANI LAVATE IN MEDIA QUASI 12 VOLTE AL GIORNO

Lavarsi spesso le mani è una delle azioni maggiormente raccomandate per prevenire l’infezione. In un giorno medio settimanale, le persone hanno dichiarato di aver lavato le mani in media 11,6 volte (con un valore mediano pari a 8) e di averle pulite con disinfettanti circa 5 volte (con un valore mediano pari a 2). Un segnale di forte attenzione che in alcuni casi può essere interpretato come un sintomo d’ansia. Una quota non indifferente di persone, infatti, riferisce di aver lavato le mani almeno 20 volte nel giorno precedente l’intervista (16,5%) e si arriva al 22,4% tra le persone di 55-64 anni; la quota scende tra gli anziani (5,9% tra le persone di 75 anni e più) e nel Mezzogiorno (12,2%).

Circa un terzo della popolazione adulta ha pulito le mani con un disinfettante almeno 5 volte, una percentuale che supera il 40% tra coloro che sono usciti il giorno precedente l’intervista. Sempre a distanza di 24 ore dall’intervista, le persone hanno riferito in media di aver pulito o disinfettato circa due volte le superfici della cucina e dei mobili della casa, almeno tre volte nel 27,8% dei casi, con quote più alte tra le donne e tra le persone di 65-74 anni (rispettivamente 35,1% e 36%).

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