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Indagine Aemilia, tutto iniziò nel 2009 con una Bmw data alle fiamme

REGGIO EMILIA - L'incendio di un'auto, una Bmw

Pubblicato:25-05-2016 15:38
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:46

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REGGIO EMILIA – L’incendio di un’auto, una Bmw distrutta con 40 litri di benzina, avvenuto nel settembre del 2009 a Castelvetro Piacentino e un esposto anonimo arrivato ai Carabinieri di Fiorenzuola D’Arda nello stesso periodo, in cui si denunciava un giro di false fatturazioni da parte di aziende collegate a imprenditori di origine cutrese. E’ la genesi dell’indagine Aemilia ricostruita in aula nel corso della nuova udienza del dibattimento che si è regolarmente svolta oggi a Reggio Emilia, nonostante lo sciopero nazionale degli avvocati proclamato dalle Camere penali. Dopo l’ex comandante dei Carabinieri di Fiorenzuola D’arda ora trasferito ai Ros di Catanzaro Andrea Leo, a parlare come testimone è un altro ufficiale dei Carabinieri di Fiorenzuola D’Arda, il luogotenente Camillo Calì che era a capo del nucleo operativo del Comando.

carabinieriCalì premette che le indagini avviate hanno preso spunto dall’inchiesta Grande Drago“, giunta a conclusione nel 2005, che stabilì come già negli anni 2000 era presente una cellula della ‘ndrangheta originaria di Cutro che spaziava tra Piacenza, Parma, Reggio Emilia. Indagando le “dinamiche evolutive” di questa inchiesta, spiega, si è ricostruito un vasto giro di fatture false, che in un caso avrebbero coinvolto anche la coop Cpl Concordia di Modena. Calì solleva inoltre il velo sui rapporti delle cosche con alcuni esponenti delle Forze dell’ordine. Un filone di indagine in cui “inizialmente ci siamo mossi autonomamente. Poi, avendo appreso che anche a Parma e Modena si stava indagando, abbiamo unito le forze”.


Su questo fronte sono due le figure chiave individuate dagli investigatori: Romolo Villirillo, già condannato in abbreviato a 12 anni e due mesi e Maurizio Cavedo, ex poliziotto della Stradale di Cremona, imputato in Aemilia, che con Virilillo intratteneva rapporti. Cavedo è stato arrestato nel 2014 per spaccio internazionale di droga e sta scontando una condanna a 10 anni in un carcere venezuelano. Anche questa mattina, intanto, erano presenti in aula alcuni studenti– tutti maggiorenni- accompagnati da Libera. Alcuni avvocati degli imputati hanno fatto richiesta di astensione in occasione dello sciopero degli avvocati penalisti. Obiezione respinta dal presidente Francesco Caruso: “Viste le richieste degli imputati tutte le dichiarazioni di astensione sono respinte. Gli avvocati sono pregati di svolgere il loro compito”, ha detto.

di Mattia Caiulo, giornalista

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