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Tg Sanità, edizione del 25 aprile 2022

Si parla di diffusione del Covid e delle mascherine che da maggio non si useranno quasi più al chiuso; dell'Rt che è sceso ulteriormente; dell'epatite di forma sconosciuta che ha colpito un bambino di tre anni a Prato e di depressione

Pubblicato:25-04-2022 14:42
Ultimo aggiornamento:25-04-2022 14:42

tg sanità 25 aprile
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COVID. SPERANZA: VIRUS NON È SCOMPARSO, POSITIVI 1,2 MLN ITALIANI

“La pandemia non è conclusa: siamo usciti dallo stato di emergenza e siamo in una fase diversa rispetto al passato, ma il virus non è scomparso. Il numero dei contagi è significativo, oggi abbiamo oltre 1,2 milioni di persone che hanno il Covid, alcuni finiscono ancora in ospedale e perdono la vita. Per me ogni volta che una sola persona perde la vita c’è ancora un pezzo di lavoro da fare”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo la settimana scorsa alla Conferenza nazionale sulla Questione Medica organizzata dalla Fnomceo. L’evento si è svolto a Roma, presso il Teatro Argentina. “Dobbiamo continuare a dire con forza che non bisogna abbassare la guardia- ha aggiunto Speranza- bisogna avere cautela e insistere sulla campagna di vaccinazione, che è stata l’arma fondamentale”.

COVID. SILERI: A MAGGIO VIA MASCHERINE AL CHIUSO, MA NON IN TUTTI I LUOGHI

“Eliminare le mascherine al chiuso va fatto con giudizio e bisogna partire dall’analisi dei dati. Oggi tutti dicono ‘dal primo maggio togliamo le mascherine al chiuso’, ma bisogna osservare come il virus circolerà a quella data. È auspicabile che potremo togliere le mascherine per gran parte delle nostre attività anche al chiuso, ma magari non in tutti i posti al chiuso; laddove c’è un maggior rischio, per esempio, credo possa essere ragionevole tenerle ancora per un paio di settimane”. Ha risposto così Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, interpellato sul tema nel corso di una intervista video rilasciata alla Dire. “Su treni o aerei, per esempio, probabilmente conviene tenerle ancora un po’- ha proseguito Sileri- mentre negli ospedali o nelle Rsa è impensabile garantire un accesso senza mascherine, bisogna proteggere determinate situazioni”. È comunque “evidente” che maggio sarà il mese in cui “abbandoneremo la mascherina, almeno stando ai numeri di oggi, ma non posso dare una data perché è un qualcosa di burocratico al quale però serve un supporto scientifico legato all’andamento del virus”.

COVID. ISS: RT IN CALO A 0,96 E SCENDE INCIDENZA CASI

“Nel periodo compreso tra il 23 marzo e il 5 aprile, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96, in diminuzione rispetto alla settimana precedente”. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute sul Covid-19. In calo anche l’incidenza settimanale a livello nazionale, che passa da 717 casi ogni 100.000 abitanti a 675 ogni 100.000. Il tasso di occupazione in terapia intensiva, fa sapere ancora il report, è stabile al 4,2%, mentre il tasso di occupazione in aree mediche sale al 15,8%. Una Regione/Provincia autonoma è classificata a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza, mentre sei a rischio moderato.


EPATITE ACUTA MISTERIOSA. BIMBO 3 ANNI TRASFERITO DA PRATO A BAMBINO GESÙ

Potrebbe trattarsi del primo caso italiano di epatite acuta di origine sconosciuta quella che ha colpito un bambino di 3 anni ricoverato all’ospedale Santo Stefano di Prato e trasferito poi d’urgenza al Bambino Gesù di Roma. Il piccolo, per il quale era stato disposto inizialmente il trasferimento al Meyer di Firenze, è arrivato giovedì scorso nella Capitale dove verrà sottoposto a tutti i controlli necessari. Il sospetto è che possa trattarsi della rara forma di epatite molto aggressiva che colpisce i bambini sotto i dieci anni, di probabile origine virale e diversa da quelle finora note, per la quale si sono verificati diversi casi in Europa. Al momento in Italia sarebbero sette i casi sospetti di epatite acuta misteriosa, ma sono ancora in corso le analisi per confermarne l’origine sconosciuta.

DONNE. PSICHIATRA: INCIDENZA PATOLOGIE CERVELLO 30% PER FEMMINE E 23% MASCHI

“La depressione colpisce maggiormente le donne che gli uomini, con un rapporto 2:1. E questa forbice inizia ad aprirsi con la comparsa del menarca nelle ragazze, prima del quale bambini e bambine hanno la stessa prevalenza di depressione”. A tratteggiare le caratteristiche e l’epidemiologia della depressione è Claudio Mencacci, psichiatra e presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia, che in occasione della Giornata nazionale della Salute della Donna ha illustrato alla Dire le motivazioni per cui questa patologia colpisce maggiormente proprio le donne. “I dati- ha spiegato- ci dicono dell’esistenza di una medicina e di una psichiatria di genere. Tra tutte le patologie, non trasmissibili sessualmente, nel genere femminile oltre il 30% sono rappresentate da quelle che riguardano il cervello, che nell’uomo, invece, pesano per il 23%. Questa differenza vede nelle donne un maggior carico di patologie come la depressione (rapporto 2 donne per 1 uomo), cefalea, disturbi panici, post traumatici e del sonno, disturbi di decadimento cognitivo e demenze. Negli uomini prevalgono, invece, l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti. Il genere femminile- ha chiarito lo psichiatra- è maggiormente esposto a disturbi depressivi per diversi motivi, in primo luogo di carattere biologico, in secondo luogo di carattere sociale, culturale ed economico”.

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