ROMA – “Non siamo ancora al 25 aprile di questa guerra”. Lo dice Domenico Arcuri, commissario all’emergenza del coronavirus, in conferenza dalla Protezione Civile. “Il virus è indebolito ma non è sconfitto- prosegue il commissario-. La vittoria non arriverà per decreto ma dipenderà solo da noi e dai nostri comportamenti, soprattutto nei prossimi giorni”.
“Siamo pronti a distribuire tutte le mascherine che ci verranno richieste, tutte le mascherine che serviranno a gestire la fase due”, dice ancora Arcuri. “Dico di più: un grande paese non può dipendere per sempre dalle speculazioni. Men che meno può dipendere dalle guerre commerciali e da speculatori senza scrupoli. Noi siamo un paese del G7, siamo abbastanza per riuscire a cavarcela da soli”, aggiunge.
“Abbiamo distribuito finora 138 milioni di mascherine, la disponibilità delle Regioni è di 47 milioni”. E annuncia: “Distribuiremo le mascherine alla pubblica amministrazione, ai trasporti pubblici, alle forze dell’ordine e a tutti i componenti del sistema pubblico che riprenderanno a vivere dal 4 maggio”.
“Utilizzeremo un’altra grande azienda italiana per produrre mascherine, non avremo solo riconversione di nuovi impianti con Cura Italia ma anche l’acquisto da parte dello Stato per avere macchine che servono a produrre. Presto ne produrremo 25 milioni al giorno e non dipenderemo più dalle importazioni”, dice il commissario Arcuri. E avverte: “Nelle prossime ore fisseremo il prezzo massimo per la vendita delle mascherine“.
“Dal 4 maggio sui test sierologici partirà un’indagine a campione su 150mila cittadini, è una massiccia messa in campo per avere i primi risultati”.E aggiunge: “Confido che molto presto potremo avere i primi risultati dei test sierologici, non aspetteremo tutti i 150mila ma forniremo i risultati via via. In qualche settimana avremo i risultati di tutti i 150mila”.
“L’app non è un lasciapassare, un passaporto per uscire o un’alternativa al lockdown”, dice ancora Arcuri. “E’ una fandonia il parallelismo tra lockdown e app di contact tracing”.
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