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Energia, Draghi a Bruxelles: “Passi avanti”. L’Italia acquisterà altri due rigassificatori. Colloqui con Putin

"Era importante riuscire ad avere un risultato che non fosse divisivo sull'energia e in un certo senso siamo stati soddisfatti dalla conclusione"

Pubblicato:25-03-2022 20:00
Ultimo aggiornamento:27-03-2022 11:10

JOE BIDEN MARIO DRAGHI
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ROMA – “Il consiglio Ue ha focalizzato la discussione sull’energia. Direi che gran parte della discussione si è svolta sull’aspetto dell’energia elettrica dove ci sono stati dei passi avanti sulla strada verso un decisione da prendere insieme in un momento molto difficile“. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa a Bruxelles.

“La Commissione discuterà ed esplorerà le misure sull’energia con gli stakholders, ovvero le grandi società petrolifere, elettriche e di distribuzione- ha specificato Draghi-. Ci sarà poi un consiglio dei ministri dell’energia che parteciperà a questa discussione, a maggio avremo risposte a riguardo“.

“Era importante riuscire ad avere un risultato che non fosse divisivo sull’energia e in un certo senso siamo stati soddisfatti dalla conclusione”, ha spiegato il presidente del Consiglio. 


DRAGHI: “ABBIAMO TRE RIGASSIFICATORI, NE ACQUISTEREMO ALTRI DUE

 “Gli Stati Uniti hanno promesso di aiutare l’Europa. Biden ha mostrato la consapevolezza che le sanzioni colpiscano più l’Europa che gli Stati Uniti. E ha confermato di voler aiutare l’Europa. La prima misura sarà l’invio di 15 miliardi di mc di gas liquido, circa il 10% del consumo dell’intera Ue. Vedremo come sarà distribuito. Occorre poi vedere se noi disponiamo dei rigassificatori. Oggi ne abbiamo in funzione 3 di cui uno molto grande e altri due più piccoli. La disposizione di Cingolani a Snam è quella di acquistare 2 rigassificatori che sono poi delle navi galleggianti. Contiamo così di essere in grado di assorbire la nostra quota”, ha aggiunto Draghi.

 “E’ stato proposto da Macron un fondo per energia e difesa che andrà a finanziare molte delle opere e infrastrutture necessarie. Dai rigassificatori, di cui gran parte dell’Europa si dovrà dotare. Alle interconnessioni”.

I COLLOQUI CON PUTIN

Ho visto le parole del Santo padre a cui vorrei esprimere la mia gratitudine. Noi stiamo cercando la pace, io la sto cercando veramente e anche gli altri leader europei la stanno cercando. Hanno avuto e avrò anche io colloqui con Putin“, ha spiegato Draghi.

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L’esigenza del 2% di PIL in spese militari è “perchè la Russia la ha invaso l’Ucraina in base a logiche che appartenevano ad altre epoche, per questo improvviso essere richiamati ad un passato che si pensava dimenticato si è suggerito di confermare l’impegno Nato”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a conclusione del Consiglio europeo. “E’ un impegno preso nel 2006, tutti i governi l’hanno sempre confermato. Ora è tornata l’esigenza di tornare a riarmarci“, aggiunge. “Riarmarci, per noi italiani, vuol dire farlo all’interno della difesa europea. Una difesa europea è fondamentale per arrivare ad una integrarazione politica, è garanzia che non ci faremo piu la guerra“.

DRAGHI: “SPERIAMO CHE IL TAVOLO DELLA PACE ARRIVI PRIMA DELLA DISTRUZIONE DEL PAESE”

“Il modo migliore per dimostrare di volere la pace è cessare le ostilità e sedersi al tavolo. Se non si fa questo è perchè si cerca guadagnare terreno” sul campo. “Speriamo che tavolo arrivi prima della distruzione totale dell’Ucraina”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa a Bruxelles.

“Certo è auspicabile che ci si sieda al tavolo di pace prima che avvenga questo- aggiunge- e devo dire che gli sforzi fatti da Macron, Scholz e da me di poter parlare che non hanno prodotto niente, ma sono necessari. Nel giorno in cui questa volontà cambierà noi saremo lì per iniziare il processo di pace. In questo senso ho detto che Putin non vuole la pace, perché non c’è stato nessun cessate il fuoco”.

VON DER LEYEN: PRONTI 17 MILIARDI DAL FONDO COESIONE

“Per sostenere l’Ucraina e i paesi confinanti che le stanno fornendo assistenza, abbiamo deciso di erogare 17 miliardi di euro, provenienti dal fondo di coesione”. Questo quanto dichiarato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa tenutasi al termine del Consiglio europeo.

“Questa somma verrà destinata al supporto delle scuole, alla creazione di alloggi e all’assistenza sanitaria. Data la necessità immediata di liquidità degli stati membri che accolgono i rifugiati, abbiamo deciso di erogare con massima velocità già 3-4 miliardi di euro”, ha aggiunto.

La prima somma ingente derivante dal fondo di coesione permetterà una pronta reazione dei paesi che in questo momento stanno fornendo aiuti all’Ucraina e ai suoi cittadini che scappano dalla guerra.

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