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Presentato in Senato il libro dedicato alla prima donna premio Nobel per la Pace

Bertha von Suttner ne è stata insignita per essersi impegnata a contrastare lo scoppio della Prima guerra mondiale

Pubblicato:25-03-2022 17:27
Ultimo aggiornamento:25-03-2022 17:27

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ROMA – “Oggi più che mai il personaggio di Bertha von Suttner è d’attualità: è stata la prima donna ad aver ricevuto il premio Nobel per la pace per essersi impegnata a contrastare lo scoppio della Prima guerra mondiale. E oggi più che mai è d’attualità il tema dell’impegno delle donne come parte attiva al mantenimento della pace”. Lo ha sottolineato, a proposito dei teatri operativi della Difesa italiana, la senatrice Stefania Pucciarelli, sottosegretaria alla Difesa, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del libro ‘La Valchiria della Pace’.

Bertha von Suttner: Nobel per la Pace 1905′, scritto dall’autrice Carla Romanelli Crowther, svoltasi questa mattina nella Sala Caduti di Nassirya del Senato. Una centralità del ruolo femminile messa in evidenza anche da Paola Binetti, senatrice dell’Udc e responsabile dell’Ufficio Pari Opportunità del partito, che ha sottolineato: “In una fase così delicata a livello internazionale crediamo sia doveroso attribuire maggiore centralità alle donne, interpreti della pace che vengono sistematicamente escluse dalle trattative per fermare i focolai di guerra. La guerra in Ucraina sta avendo risvolti drammatici- ha evidenziato Binetti- e a pagarne le conseguenze sono principalmente le donne e i bambini che stanno lasciando in massa il proprio Paese, abbandonando gli affetti e i luoghi di conforto. Il libro che abbiamo presentato oggi mette proprio in evidenza il ruolo strategico del femminile nei contesti di guerra e l’eroismo delle donne”.

Così, passando dalla storia all’attualità, la senatrice Stefania Craxi, membro della Commissione Esteri, nel corso del suo intervento si è soffermata sul concetto di ‘pace armata’. “L’idea di Berta von Suttner di risolvere i conflitti internazionali facendo ricorso al diritto e non alla violenza non è alternativa ma compatibile con una pace armata- ha detto Craxi- ovvero con una pace che si avvale di strumenti di deterrenza e nell’equilibrio trova spazio la democrazia”. Per la senatrice “l’idea di pace armata proiettata ai nostri giorni ha una ragione di fondo che attiene molto di più al principio di realtà. La pace disarmata appartiene al campo dell’ideale nobile, condivisibile, auspicabile- ha detto Craxi- ma nel campo della realtà esiste la pace armata che richiede fatica, non meno coraggio e sforzi, diplomazia, confronto, visione e prospettiva”.


In questo contesto per la senatrice il libro è un “insegnamento per i nostri giorni”. Per Craxi “la lezione più grande è quella dell’impegno, di una vita che merita di essere vissuta se animata da grandi ideali. È un messaggio universale che va laicamente predicato e diffuso e che vale molto di più per noi donne che non possiamo autoghettizzarci nella rivendicazione di suffissi o quote che spesso sono solo a favore del potente di turno e danno l’idea di riserve indiane”.

L’autrice del libro, Carla Romanelli Crowther, in chiusura della presentazione, si è domandata cosa direbbe oggi Bertha von Suttner “di un Paese come il nostro che ripudia la guerra ma invia le armi?“. L’autrice ha ricordato come la von Suttner fu la prima donna a parlare in Campidoglio, nel 1891. “È stata una donna contrastata, anche derisa nelle vignette satiriche dell’epoca, ma con una grandissima forza interiore e gentilezza d’animo, un’insaziabile sete di conoscenza, una sete che è stata elemento prezioso della sua vita e che nessun uomo avrebbe potuto rubarle o donarle. Ringrazio per aver colto qui, in questa sede che è ‘luogo sacro’, lo spirito di Bertha von Suttner e degli apostoli della pace come lei”, ha concluso l’autrice.

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