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Bruxelles, Prodi: “Il terrorismo mira all’unità europea”

Secondo Prodi gli attentati di Bruxelles inizialmente rafforzano l'Europa, ma poi, "a lungo andare, sono i sentimenti di paura e angoscia che la dividono"

Pubblicato:25-03-2016 15:20
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:27

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R. Prodi

ROMA – “A Bruxelles c’è anche la sede della Nato. Avrebbero potuto colpire lì e invece sono andati non nel centro militare ma nel cuore politico dell’Unione: tutto questo ha un significato molto preciso, molto forte. E’ all’unità europea che mira il terrorismo dell’Isis”. Così l’ex premier ed ex presidente della Commissione europea Romano Prodi in un’intervista a Famiglia Cristiana. Secondo Prodi gli attentati di Bruxelles inizialmente rafforzano l’Europa, ma poi, “a lungo andare, sono i sentimenti di paura e angoscia che la dividono”.

Per Prodi, secondo cui “abolire Schengen significa abolire l’Unione europea”, per abbattare l’Isis non si deve mettere “gli scarponi sul terreno” ma tagliare le fonti di finanziamento, mettendo fine al “doppio gioco” di molti Stati che “non possono fare a meno dell’Occidente”. Sulla questione dei flussi immigratori l’ex presidente della Commissione di Bruxelles boccia il recente accordo con la Turchia e diffida il Governo italiano dall’inviare un contingente militare: “Andare in Libia con dei militari significa avere tutti contro di noi”. E inoltre “non basterebbero i duecentomila uomini che utilizzò Giolitti”. Anche su una possibile Brexit Prodi sostiene che “qualunque sia l’esito del referendum, le condizioni dettate da Cameron per rimanere in Europa tengono già il Regno Unito fuori dallo spirito europeo più autentico.”


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