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Gay, Cassero in consiglio comunale a Bologna: “Quella consigliera è omofoba”

"Il problema si chiama Raffaella Santi Casali, eletta del Pd che continua a lavorare in sponda con la destra", dicono gli attivisti

Pubblicato:25-03-2015 09:04
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:12

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cassero consiglio comunale (700 x 525)BOLOGNA – La protesta del Cassero, lo storico circolo Arcigay di Bologna finito nella bufera dopo la serata ‘Venerdi credici” e le foto “blasfeme” pubblicate su Facebook, sbarca in Consiglio comunale. Una settantina di manifestanti (tra loro anche rappresentanti di altre associazioni cittadine e attivisti del Tpo) si sono presentati a Palazzo D’Accursio durante la discussione del bilancio 2015 del Comune: “Ne colpisci una, ci colpisci tutte” è il testo dello striscione portato a Palazzo, rigorosamente rosa. I manifestanti sono entrati nell’aula del Consiglio ma senza l’intenzione di interrompere i lavori, “per rispetto dell’Istituzione” e per non intralciare l’approvazione del bilancio, spiega il presidente del Cassero, Vincenzo Brana’, dopo aver letto un documento firmato da molte associazioni della città (tra le quali anche Udi, Casa delle donne e Piazza Grande) che giudica “allarmanti” i contenuti dell’odg presentato da una parte dei consiglieri del Pd (poi emendato), che rappresenta un “blitz maldestro”.

branà (700 x 525)I manifestanti chiedono al Pd “garanzie” sugli emendamenti, ma sapendo che con le modifiche “Il problema non è risolto, è spostato sotto il tappeto e noi- afferma Brana’- vogliamo tirarlo fuori: il problema si chiama Raffaella Santi Casali, eletta del Pd che continua a lavorare in sponda con la destra”. Santi Casali viene esplicitamente accusata di “omofobia” da Brana’, che chiama in causa il segretario dem Francesco Critelli perché “questo problema deve essere risolto”, la citta’ deve sapere quali sono i “valori” del Pd. E già che si parla dei fondi dati al Cassero, Brana’ chiede pubblicamente di avere un “report” sul lavoro svolto da Santi Casali in Consiglio e una rendicontazione delle risorse pubbliche spese per l’incarico di “questa rappresentante di nessuno”.

Il presidente del Cassero esprime anche solidarietà al sindaco e alla Giunta, perché di fronte alle difficolta’ degli enti locali devono lavorare “con un Consiglio inquinato da chi non fa gioco di squadra e non lavora per la città” ma trama “strategie sotterranee”. Brana’, inoltre, riferisce che in meno di 24 ore sono 2.000 le firme già raccolte con l’appello pro Cassero diffuso ieri. Hanno firmato anche i senatori Pd Monica Cirinnà e Luigi Manconi.


di Maurizio Papa

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