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Tasse non pagate, è boom di pignoramenti. Udicon: “Ma non sono evasori”

L'associazione dei consumatori segnala un boom nei provvedimenti di pignoramenti e attacca: "Sono persone in difficoltà dopo la pandemia, che vogliono mettersi in regola"

Pubblicato:25-02-2022 13:46
Ultimo aggiornamento:25-02-2022 13:46
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ROMA – “Tante segnalazioni” per atti di pignoramento per imposte non pagate negli anni precedenti, ma il più delle volte si tratta di “persone che non sono riuscite a pagare le tasse, perchè la pandemia ha morso tanti settori e alcuni non ce l’hanno fatta” e adesso “si vogliono mettere in regola”. C’è anche il caso di un cittadino a cui “nello stesso giorno è arrivato il diniego della rateizzazione da una parte e il pignoramento della pensione dall’altra”. È quanto segnala Udicon Emilia-Romagna, che dal suo osservatorio di associazione dei consumatori sottolinea il fenomeno e stigmatizza il comportamento dell’Agenzia delle entrate. “Non è corretto in questo momento aggredire i patrimoni dei cittadini che non sono evasori fiscali, sono persone che non sono riuscite a pagare le tasse, perchè la pandemia ha morso tanti settori- attacca il presidente Vincenzo Paldino, parlando all’agenzia ‘Dire’- a questi cittadini dovrebbe essere consentito di mettersi in regola”.

“CHI È IN DIFFICOLTÀ DEVE AVERE LA POSSIBILITÀ DI RIENTRARE”

Dopo la sospensione dei procedimenti di pignoramenti di pensioni e stipendi “da marzo 2020 a settembre 2021, con l’auspicio di poter aver collaborazione da parte degli enti preposti”, anche in conseguenza della crisi pandemica, in questo momento “non è corretto aggredire i patrimoni dei cittadini che non sono evasori fiscali”, e anzi “a queste persone dovrebbe essere data la possibilità di rientrare”, sostiene ancora Paldino. A questo proposito, segnala ancora il numero uno dell’associazione, “abbiamo avuto un caso addirittura in cui è stato fatto un pignoramento nell’arco temporale dei cinque giorni che il cittadino ha per chiedere la rateizzazione”, per cui “nello stesso giorno è arrivato diniego della rateizzazione da una parte e pignoramento della pensione dall’altra. Ecco, riteniamo che casi come questi vadano assolutamente stigmatizzati”, conclude Paldino.


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