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VIDEO| Presidente parco del Taburno: “Pronti a candidatura Unesco per trainare Sannio”

Il Global Geopark, spiega Costantino Caturano alla Dire, "viene dato ad un territorio che ha peculiarità non solo ambientali, ma anche enogastronomiche, turistiche, artigianali, culturali e storiche

Pubblicato:25-02-2021 18:46
Ultimo aggiornamento:25-02-2021 19:08

parco del taburno_foto pagina fb
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NAPOLI – “Da quando sono diventato presidente, circa due anni, l’obiettivo è sicuramente quello di far uscire l’ente parco da un commissariamento lungo dieci anni e di farlo tornare alla normalità sia sul fronte della gestione dell’ente pubblico sia su quello della gestione dell’area protetta, con la sua flora, la sua fauna e tutto quello che è collegato al territorio”. Così alla Dire Costantino Caturano, presidente del Parco regionale del Taburno Camposauro, area protetta della Regione Campania che si estende per 12.370 ettari nella provincia di Benevento e ospita una popolazione di circa 25.000 abitanti divisi in 14 Comuni.

Questo – prosegue – ci ha spinto ad avere un contatto con la commissione nazionale Unesco per candidare l’area protetta al Global Geopark, riconoscimento ottenuto da nove siti in Italia – tra cui il Geoparco Cilento, Vallo di Diano e Alburni – tutti nazionali. Noi saremo il primo parco regionale a provarci sulla base della considerazione che sul nostro territorio ci sono dei geositi con caratteristiche particolari tali da permetterci di presentare una candidatura entro, speriamo, il 2021″. Il Global Geopark, spiega Caturano, “viene dato ad un territorio che al suo interno ha peculiarità non solo ambientali, ma anche enogastronomiche, turistiche, artigianali, delle tradizioni, culturali e storiche. È un riconoscimento che, se ottenuto, consentirebbe a tutto il perimetro geografico del Taburno-Camposauro di accedere a finanziamenti ma anche di essere inserito in un circuito che lo porti ad essere attrattore di turismo e investimenti”.

A proposito di turismo, Caturano racconta come “la scorsa estate, quando si sono aperte le maglie del lockdown, abbiamo avuto una grandissima affluenza di famiglie, non solo di appassionati di montagna, perché l’aria aperta creava quel distanziamento di cui c’era bisogno a causa della pandemia”. Proprio per questo, evidenzia, “ci siamo attrezzati per riqualificare ulteriori sentieri che quest’estate saranno sicuramente visitati da molte persone perché ci aspettiamo un ritorno alla montagna e questo ragionamento lo stiamo facendo anche con i comuni presenti sul territorio per puntare su quello che abbiamo. Si stanno, poi, diffondendo attività ulteriori rispetto al classico trekking e noi proprio questa primavera inaugureremo 13 percorsi per mountain bike e con la diffusione delle e-bike non c’è bisogno di essere particolarmente preparati fisicamente. Adesso – ammette Caturano – c’è una riscoperta delle aree interne, dei borghi storici, e il Taburno si sta candidando al turismo lento, green. E questo significa anche essere in grado di offrire percorsi e servizi per attirare le persone che altrimenti preferiranno altre zone”.


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