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Roma, Zingaretti ‘sonda’ Gualtieri sindaco e cerca erede Sartore nel Lazio

Nicola Zingaretti è chiamato a una partita doppia sul territorio

Pubblicato:25-02-2021 17:04
Ultimo aggiornamento:25-02-2021 17:04

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ROMA – Roma e la Regione Lazio. Nicola Zingaretti è chiamato a una partita doppia sul territorio. Da un lato (ora che con le nomine dei sottosegretari si è definita la squadra del governo Draghi) l’individuazione del candidato del Pd alle prossime elezioni capitoline e dall’altra quella di chi succederà ad Alessandra Sartore (diventata sottosegretaria al Mef) alla guida dell’assessorato regionale al Bilancio.

Sul fronte capitolino un passo avanti è stato fatto. Il segretario del Pd, secondo quanto risulta all’agenzia di stampa Dire, ha parlato con Roberto Gualtieri e ha sondato la sua disponibilità a candidarsi a sindaco di Roma. Nel colloquio avvenuto pochi giorni fa l’ex ministro dell’Economia avrebbe chiesto del tempo per pensarci. Il quadro politico all’interno del Pd sembra tutt’altro che chiaro. Bisognerà verificare se la ‘rivolta delle donne’ scatenata dalla mancanza di rappresentanza nel Governo sia stata definitivamente sedata con le nomine dei sottosegretari e anche il tema delle alleanze.

Ad esempio, la deputata romana dem, Patrizia Prestipino, ha avanzato la proposta di un allargamento a Forza Italia (in coerenza con quando sta accadendo al governo) e, più in generale, non tutto il campo del centrosinistra sembra fare salti di gioia nell’immaginare una coalizione che includa anche il 5 Stelle. Sempre Prestipino, pur riconoscendo in Gualtieri una “figura di alto livello”, per il candidato sindaco del centrosinistra ha pensato “anche allo stesso Zingaretti che a Roma è stimatissimo ed è capace di dialogare con tutti“.


Un’idea che al momento è solo una suggestione, proprio in considerazione del sondaggio che il segretario del Pd ha fatto con Gualtieri, ma che allo stesso tempo resta in piedi in virtù dei rumors ancora presenti su una possibile candidatura a sorpresa proprio di Zingaretti, mentre si rincorrono le voci sulle sue prossime dimissioni da segretario nazionale del partito. Un percorso chiaro e lineare all’interno del Pd (cosa che il partito ha in mente di fare, a cominciare dalla convocazione della direzione romana per finire con le primarie del centrosinistra) aiuterebbe a sgomberare il campo da possibili ostacoli alla candidatura di Gualtieri.

Di livello altrettanto impegnativo per Zingaretti (stavolta nei panni di presidente della Regione Lazio) è la definizione della successione ad Alessandra Sartore. La casella lasciata libera dalla 67enne umbra, che dal 2013 si è occupata dei conti del Lazio, è di quelle pesanti da riempire, anche perchè l’ex assessora era molto stimata tanto dalla maggioranza quanto dalle opposizioni.

Due le exit strategy a disposizione del governatore: “limitarsi” a sostituire Sartore o dare il via a un mini rimpasto di Giunta, magari approfittando dell’occasione per allargare la maggioranza al Movimento 5 Stelle, anche in ottica delle prossime elezioni capitoline. Il primo scenario è quello decisamente più probabile perchè, tra le altre cose, metterebbe al riparo Zingaretti da eventuali richieste provenienti anche dalla maggioranza. Quindi, salvo sorprese, il presidente del Lazio individuerà una donna (per non alterare le quote di genere in Giunta, che al momento prevedono sei uomini e tre donne) ma questo non avverrà prima della prossima settimana.

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